Libri Radicali: "Ocean Terminal" di Piergiorgio Welby
di Marco del Ciello
Da qualche settimana è possibile trovare in libreria il romanzo autobiografico Ocean Terminal, opera postuma dello scrittore e militante radicale Piergiorgio Welby. Welby è noto all'opinione pubblica per le battaglie politiche che ha condotto nei suoi ultimi anni di vita, mentre pochi sanno della sua passione per l'arte in tutte le sue forme e delle sue capacità come scrittore. Per la verità già il pamphlet Lasciatemi morire (Rizzoli, 2006) ci aveva rivelato un autore dotato di una vasta e profonda cultura, ma in quel caso l'impegno civile prevaleva sulla ricerca artistica. Questo volume arriva dunque a colmare un vuoto e arriva proprio ora per scelta dell'autore, che voleva fosse pubblicato solo dopo la sua morte.
Iniziato nel 1998, poco dopo l'intervento di tracheostomia, e rimasto incompiuto, frutto di numerose riscritture e di lunghe pause, Ocean Terminal non è una romanzo tradizionale, ma un racconto sincopato che cresce e si sviluppa intorno ad alcuni nodi centrali della biografia dell'autore: la malattia naturalmente, ma anche il rapporto con la figura paterna da un lato e con l'universo femminile dall'altro. In primo piano la violenza dell'uomo sull'uomo che è specchio e controcanto alla violenza che la natura esercita sui corpi malati. Devo ammettere che nnel corso della lettura sono rimasto affascinato, ma anche turbato, come mi succede davanti ai dipinti di Bacon e Schiele. Non sembri azzardato il paragone con due pittori, perché Welby era anche fotografo e pittore lui stesso e in questo volume è possibile ammirare le riproduzioni di alcuni suoi lavori a china, che intervallano e commentano graficamente la narrazione.
Un'opera d'arte che colpisce il lettore e lo costringe a riflettere su temi politici di grandi attualità, ma anche sui problemi fondamentali dell'esperienza umana: la vita, la morte, la violenza, l'amore.
Piergiorgio Welby, Ocean Terminal, Castelvecchi, 2009, pp. 169, € 17,50.
http://radicalivercelli.blogspot.com
Iniziato nel 1998, poco dopo l'intervento di tracheostomia, e rimasto incompiuto, frutto di numerose riscritture e di lunghe pause, Ocean Terminal non è una romanzo tradizionale, ma un racconto sincopato che cresce e si sviluppa intorno ad alcuni nodi centrali della biografia dell'autore: la malattia naturalmente, ma anche il rapporto con la figura paterna da un lato e con l'universo femminile dall'altro. In primo piano la violenza dell'uomo sull'uomo che è specchio e controcanto alla violenza che la natura esercita sui corpi malati. Devo ammettere che nnel corso della lettura sono rimasto affascinato, ma anche turbato, come mi succede davanti ai dipinti di Bacon e Schiele. Non sembri azzardato il paragone con due pittori, perché Welby era anche fotografo e pittore lui stesso e in questo volume è possibile ammirare le riproduzioni di alcuni suoi lavori a china, che intervallano e commentano graficamente la narrazione.
Un'opera d'arte che colpisce il lettore e lo costringe a riflettere su temi politici di grandi attualità, ma anche sui problemi fondamentali dell'esperienza umana: la vita, la morte, la violenza, l'amore.
Piergiorgio Welby, Ocean Terminal, Castelvecchi, 2009, pp. 169, € 17,50.
http://radicalivercelli.blogspot.com
Fonte: http://radicalivercelli.blogspot.com/2010/02/libri-radicali-ocean-terminal-di.html
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