LETTERA APERTA AI PARLAMENTARI LOCALI E AI SINDACI

LETTERA APERTA
AI PARLAMENTARI LOCALI, AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA, AI SINDACI DI CREMONA E CREMA

Da tempo il Presidente del Tribunale di Cremona dott. Carlo Maria Grillo ed il Procuratore della Repubblica dott. Roberto di Martino denunciano carenze di personale che indeboliscono in modo allarmante queste istituzioni essenziali per dare giustizia e sicurezza ai cittadini. Si tornati a dibattere di questo problema sulla stampa locale dopo l’incontro che l’on. Maurizio Turco ha avuto coi due Magistrati nella loro sede a Cremona. Si dato molto spazio al diniego di considerare Cremona sede disagiata. Gli incentivi di stipendio e carriera che si sarebbero cos ottenuti avrebbero, molto probabilmente assicurato il mantenimento del pieno organico dei magistrati nella nostra citt. Non avrebbero per posto rimedio ad una debolezza strutturale dell’apparato giudiziario complessivo di Cremona e della sua provincia. Debolezza costituita dalle ridotte dimensioni dei due Tribunali e delle due Procure che vi si trovano a Cremona e Crema (attualmente, la dotazione organica del Tribunale di Cremona di 13 magistrati, mentre quella del Tribunale di Crema di soli 7 magistrati). Entrambe le strutture giudiziarie sono ben sotto il limite considerato minimo indispensabile per una conduzione dei compiti istituzionali efficiente ed al riparo di aleatoriet circa la disponibilit di personale. Aleatoriet che sono inevitabili negli uffici con organici troppo ridotti. L’accorpamento dei due complessi di Cremona e Crema raggiungerebbe appena questa dimensione minima (20 magistrati, appunto) e avrebbe inoltre il pregio di aumentare l’efficienza del sistema riducendone i costi a parit di prestazione. Questo si deduce da uno studio effettuato dal Consiglio Superiore della Magistratura. Ci sono tutte le ragioni per pretendere dai parlamentari, primi quelli della maggioranza, che rappresentano i cittadini della Provincia di Cremona, la realizzazione urgente di questo rafforzamento dell’apparato giudiziario che interessa i loro elettori accorpando Tribunali e Procure di Cremona e Crema. Il processo avviato con le indagini su TAMOIL rischia di insabbiarsi prima di aver individuato e portato in giudizio i responsabili dei gravi inquinamenti di suolo e di aria. Perch siano loro a pagare secondo giustizia e non i cittadini che sarebbero vittime per la seconda volta dei loro reati. Prima inquinati e poi costretti a bonificare l’ambiente a loro spese. A Cremona e provincia non c’ solo la microcriminalit a richiedere contrasto da parte di istituzioni giudiziarie e di polizia forti. Ci sono pesanti minacce e notizie di reato verso l’ambiente, ma anche da parte della criminalit organizzata di stampo mafioso, il cui insediamento territoriale risulta sempre pi preoccupante; inoltre persone collegate ad organizzazioni terroristiche islamiche sono state scoperte, ma prudente non abbassare la guardia. Questi sono a Cremona i poteri forti a contrasto dei quali i politici devono rafforzare le Istituzioni. Di fronte alla necessit di provvedimenti come questo per forte per i politici la tentazione di rafforzare non le Istituzioni, ma s stessi, quindi i partiti. Cavalcare campanilismi, anche se dannosi e superati dalle necessit dei tempi, pu sembrare pi facile e redditizio in termini di voti e popolarit. Allora si provvede ad eludere i problemi sviando l’attenzione su falsi obbiettivi. Tutto possibile anche in questo caso, ma solo con la connivenza del sistema dell’informazione al quale facciamo appello perch aiuti i cittadini a capire cosa sia giusto fare per il bene comune.
Ermanno de Rosa e Sergio Ravelli dell'Associaizone radicale Piero Welby di Cremona

Fonte: http://www.radicalicremona.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1646

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