L’Aquila chiama, Radicali Italiani e Radicali Marche rispondono: proposta di legge di iniziativa popolare.

“Si tratta di rendere omaggio e testimonianza ad un lavoro di rinascita civile, democratica, nonviolenta che comitati e assemblea cittadina stanno assicurando non solo all’Aquila, ma a tutto il Paese.
La loro resistenza umana, oltre che politica, è certamente da esempio per tutti coloro che si battono quotidianamente, con umiltà e perseveranza tutta abruzzese, per un Paese migliore”.
I cittadini dei Comuni colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009, a 19 mesi dal sisma che ha causato 309 vittime e che ha stravolto le proprie vite, dopo aver sperimentato il sistema di Commissariamenti e di Ordinanze derogatorie imposto dal Governo per fronteggiare l’emergenza e la ricostruzione materiale e socio-economica, dopo aver inutilmente atteso che venissero considerate numerose richieste avanzate, dopo aver verificato che la ricostruzione del territorio è ancora ferma, hanno individuato nello strumento della proposta di legge di iniziativa popolare l’unica possibilità di vedere ricostruito il territorio colpito, e l’unica possibilità di essere partecipi della ricostruzione. Da tempo si è aperto un dialogo tra comunità terremotata e Radicali Italiani che hanno tenuto a L’Aquila un Comitato Nazionale, hanno partecipato alle tante manifestazioni svoltesi in Abruzzo ed hanno beneficiato, tra le altre cose, della presenza di un esponente dell’Assemblea cittadina dell’Aquila al proprio Congresso Nazionale di Chianciano Terme. Ora, a fianco dei cittadini dei Comuni del “cratere” del terremoto che hanno potuto constatare non solo l’inutilità ma la pericolosità della gestione commissariale e derogatoria che puntualmente si cala dopo ogni sciagura ambientale, sismica o idrogeologica, i Radicali si attivano in tutta Italia cercando di coinvolgere quanti più soggetti politici ed istituzionali possibili per supportare quest’importante proposta di legge.
Ciò che viene chiesto è semplice e puntuale, ossia, in ottemperanza alla Carta Costituzionale, il ritorno dei poteri ordinari agli Enti territoriali; scongiurare la dispendiosità delle figure commissariali e l’illegittimità della gestione in deroga di assunzioni, contratti, appalti, piani territoriali e viabilità, che portano allo stravolgimento del territorio, a decisioni che non sono condivise ne condivisibili, a pericolose vicinanze con centrali di malaffare, alla totale esautorazione dalle decisioni di cittadini e amministratori locali, di aziende e associazioni che operano sul territorio.
I cittadini del territorio colpito dal terremoto del 6 aprile, insieme a Radicali Italiani e Radicali Marche, ritengono ineliminabili i seguenti principi:
· in seguito ad un evento disastroso di grave portata la popolazione deve essere immediatamente coinvolta e resa partecipe di tutte le scelte e decisioni necessarie al superamento dell’emergenza e al ripristino dello status ante;
· l’attività della Protezione Civile e di tutte le istituzioni collegate deve limitarsi al soccorso, all’esecuzione di quanto immediatamente necessario e all’aiuto alla popolazione, in funzione coordinata e non preminente rispetto agli enti
territoriali competenti;
· prima di definire stanziamenti e scelte strategiche, si deve procedere nel tempo più breve possibile alla determinazione e quantificazione del danno, immediatamente stabilendo nel coordinamento con gli enti territoriali le
priorità di spesa e di intervento, mai derogando alla normativa vigente, e senza esoneri da controllo degli organi competenti dello Stato;
· effettuata la quantificazione e la programmazione, il governo deve reperire quanto necessario alla ricostruzione socio economica dei luoghi colpiti, utilizzando le modalità suggerite dalla proposta di legge, che oltre ai fondi per il
terremoto del 6 aprile 2009, stabilisce la creazione di un fondo permanente per le emergenze, da accantonare tutti gli anni, con risorse certe, per fronteggiare nuovi eventi disastrosi;
· lo Stato deve garantire il massimo controllo sui territori per prevenire ogni possibile azione illegale e/o eticamente riprovevole a danno dei cittadini colpiti dall’evento disastrosa, anche a tutela di quanti generosamente inviano denari a
titolo di donazione;
· ogni e qualsiasi entrata e spesa relativa all’emergenza deve essere effettuata con la massima trasparenza e con la tempestiva e trasparente informazione dei cittadini, sotto il controllo degli organi competenti;
· l’azione politica sul territorio, in collegamento costante con l’azione amministrativa, deve essere informata al principio della “prevenzione” (alla quale devono essere dedicati energie e fondi almeno pari a quelli che sostengono
la Protezione civile), che progressivamente si sostituisca nella cultura della politica e della amministrazione al principio dell’”emergenza”;
· nei territori colpiti da disastri gravi è indispensabile attivare azioni speciali di sostegno al reddito e di sostegno all’economia, che consentano ai cittadini di recuperare attraverso l’esenzione di tasse e contributi i fondi necessari ad
innescare il volano della ripresa economica, utilizzando le proprie risorse;
· negli eventi disastrosi anche maggiori va sempre tenuto presente il diritto dei cittadini colpiti a mantenere, preservare e recuperare il proprio territorio, il proprio ambiente e la propria identità storico-artistica e culturale.

“Si tratta di rendere omaggio e testimonianza ad un lavoro di rinascita civile,democratica, nonviolenta che comitati e assemblea cittadina stanno assicurando nonsolo all’Aquila, ma a tutto il Paese.La loro resistenza umana, oltre che politica, è certamente da esempio per tutti coloroche si battono quotidianamente, con umiltà e perseveranza tutta abruzzese, per unPaese migliore”.I cittadini dei Comuni colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009, a 19 mesi dal sisma cheha causato 309 vittime e che ha stravolto le proprie vite, dopo aver sperimentato ilsistema di Commissariamenti e di Ordinanze derogatorie imposto dal Governo perfronteggiare l’emergenza e la ricostruzione materiale e socio-economica, dopo averinutilmente atteso che venissero considerate numerose richieste avanzate, dopo aververificato che la ricostruzione del territorio è ancora ferma, hanno individuato nellostrumento della proposta di legge di iniziativa popolare l’unica possibilità di vederericostruito il territorio colpito, e l’unica possibilità di essere partecipi dellaricostruzione.Da tempo si è aperto un dialogo tra comunità terremotata e Radicali Italiani chehanno tenuto a L’Aquila un Comitato Nazionale, hanno partecipato alle tantemanifestazioni svoltesi in Abruzzo ed hanno beneficiato, tra le altre cose, dellapresenza di un esponente dell’Assemblea cittadina dell’Aquila al proprio CongressoNazionale di Chianciano Terme.Ora, a fianco dei cittadini dei Comuni del “cratere” del terremoto che hanno potutoconstatare non solo l’inutilità ma la pericolosità della gestione commissariale ederogatoria che puntualmente si cala dopo ogni sciagura ambientale, sismica oidrogeologica, i Radicali si attivano in tutta Italia cercando di coinvolgere quanti piùsoggetti politici ed istituzionali possibili per supportare quest’importante proposta dilegge.Ciò che viene chiesto è semplice e puntuale, ossia, in ottemperanza alla CartaCostituzionale, il ritorno dei poteri ordinari agli Enti territoriali; scongiurare ladispendiosità delle figure commissariali e l’illegittimità della gestione in deroga diassunzioni, contratti, appalti, piani territoriali e viabilità, che portano allostravolgimento del territorio, a decisioni che non sono condivise ne condivisibili, apericolose vicinanze con centrali di malaffare, alla totale esautorazione dalle decisionidi cittadini e amministratori locali, di aziende e associazioni che operano sul territorio.I cittadini del territorio colpito dal terremoto del 6 aprile, insieme a Radicali Italiani eRadicali Marche, ritengono ineliminabili i seguenti principi:· in seguito ad un evento disastroso di grave portata la popolazione deve essereimmediatamente coinvolta e resa partecipe di tutte le scelte e decisioninecessarie al superamento dell’emergenza e al ripristino dello status ante;· l’attività della Protezione Civile e di tutte le istituzioni collegate deve limitarsial soccorso, all’esecuzione di quanto immediatamente necessario e all’aiuto allapopolazione, in funzione coordinata e non preminente rispetto agli entiterritoriali competenti;· prima di definire stanziamenti e scelte strategiche, si deve procedere nel tempopiù breve possibile alla determinazione e quantificazione del danno,immediatamente stabilendo nel coordinamento con gli enti territoriali lepriorità di spesa e di intervento, mai derogando alla normativa vigente, e senzaesoneri da controllo degli organi competenti dello Stato;· effettuata la quantificazione e la programmazione, il governo deve reperirequanto necessario alla ricostruzione socio economica dei luoghi colpiti,utilizzando le modalità suggerite dalla proposta di legge, che oltre ai fondi per ilterremoto del 6 aprile 2009, stabilisce la creazione di un fondo permanente perle emergenze, da accantonare tutti gli anni, con risorse certe, per fronteggiarenuovi eventi disastrosi;· lo Stato deve garantire il massimo controllo sui territori per prevenire ognipossibile azione illegale e/o eticamente riprovevole a danno dei cittadini colpitidall’evento disastrosa, anche a tutela di quanti generosamente inviano denari atitolo di donazione;· ogni e qualsiasi entrata e spesa relativa all’emergenza deve essere effettuatacon la massima trasparenza e con la tempestiva e trasparente informazione deicittadini, sotto il controllo degli organi competenti;· l’azione politica sul territorio, in collegamento costante con l’azioneamministrativa, deve essere informata al principio della “prevenzione” (allaquale devono essere dedicati energie e fondi almeno pari a quelli che sostengonola Protezione civile), che progressivamente si sostituisca nella cultura dellapolitica e della amministrazione al principio dell’”emergenza”;· nei territori colpiti da disastri gravi è indispensabile attivare azioni speciali disostegno al reddito e di sostegno all’economia, che consentano ai cittadini direcuperare attraverso l’esenzione di tasse e contributi i fondi necessari adinnescare il volano della ripresa economica, utilizzando le proprie risorse;· negli eventi disastrosi anche maggiori va sempre tenuto presente il diritto deicittadini colpiti a mantenere, preservare e recuperare il proprio territorio, ilproprio ambiente e la propria identità storico-artistica e culturale.

testo della proposta di legge di iniziativa popolare

dichiarazione di Paolo Della Ventura in rappresentanza dell’Assemblea cittadina dell’Aquila

Fonte: http://beta.radicalimarche.org/2010/12/17/laquila-chiama-radicali-italiani-e-radicali-marche-rispondono-proposta-di-legge-di-iniziativa-popolare/

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