L’Accesso a Internet è un diritto fondamentale: il caso francese e finlandese a confronto

di Chiara De Capitani

E’ la Francia lo Stato Membro ad aver aperto il dibattito sulla fonda mentalità dell’accesso ad internet l’anno scorso durante i pourparler dell’adozione delle leggi dette “Hadopi I” e “Hadopi II”. Infatti, tali leggi, oltre ad istituire un “Alta autorità per la diffusione delle opere e la protezione dei diritti su internet” ( organismo indipendente francese di regolazione di tali materie)  hanno causato variegate preoccupazioni (anche a livello europeo) in quanto la legge Hadopi I prevedeva, come possibile sanzione alla violazione dei diritti d’autore su internet il “taglio” vero e proprio dell’ accesso ad internet agli offensori della legge. Il dibattito è stato concluso con una parziale censura della legge da parte del Consiglio costituzionale che proibì il “taglio all’accesso ad internet” se non pronunciato da un tribunale giudiziario. Infatti, il Consiglio si giustificò in questi termini: “la libera comunicazione del pensiero e d’opinione è uno dei diritti più preziosi dell’uomo (…) essendo a conoscenza dello sviluppo generalizzato dei servizi di comunicazione al pubblico in linea e dell’importanza di tali servizi per la partecipazione alla vita democratica e l’espressione delle idee e delle opinioni, questo diritto implica la libertà di accedere a questi servizi” e “essendo a conoscenza della natura della libertà garantita dall’articolo 11 della Dichiarazione del 1789, il legislatore non poteva (…) confidare i poteri (di diminuire o impedire l’accesso ad internet) ad un’autorità amministrativa nello scopo di proteggere i diritti dei titolari di diritti d’autori e diritti vicini”. Poco dopo la consacrazione dell’accesso ad internet come parte integrante dei diritti fondamentali  dalla Francia, era solo questione di tempo che, l’accesso ad internet ad alta velocità diventasse (allo stesso modo che il telefono!) un servizio pubblico universale - per il momento attuato solo in Finlandia. Infatti, dal 1° Luglio 2010, tutti i fornitori di accesso ad internet sono legalmente obbligati a proporre delle connessioni a  1Mbit/s in tutti i domicili finlandesi  dei quali cui un’impressionante 90% possiede già una connessione ad internet.  Sono sempre i finlandesi i precursori della gestione di attività “giornaliere” tramite internet, infatti già nel 1990 buon numero di finlandesi gestivano il proprio conto bancario via internet e dal 2000 i genitori ricevono le “note sull’agenda” dei professori e le assenze dei propri figli a scuola via internet. Tra l’altro, l’autorità finlandese di regolazione delle comunicazioni è stata incaricata di creare reti accessibili anche nelle regioni ove non è ancora presente, soprattutto nell’estremo nord sempre mantenendo il prezzo delle connessioni a cifre ragionevoli. Finalmente, è in discussione un programma in vista di collegare tutti i domicili finlandesi alla fibra ottica entro 2015 in modo che tutti i domicili principali, uffici e amministrazioni pubbliche siano situati a meno di due chilometri da un cavo di fibra ottica di 100Mbit/s. Insomma, “il “modello finlandese” ha permesso al paese di passare in qualche decennio da un’economia basata sui settori tradizionali quali il legno, la carta e la meccanica all’era delle nuove tecnologie, sotto il segno del successo Nokia, la prima impresa finlandese nella telefonia mobile”.

Fonte: http://www.radicalicaserta.com/index.php?option=com_content&view=article&id=105:laccesso-a-internet-e-un-diritto-fondamentale-il-caso-francese-e-finlandese-a-confronto&catid=1:ultime&Itemid=50

Sostieni i Radicali Italiani con almeno 1 € - Inserisci l'importo » €