Intervista sul Ferragosto in carcere

Anche quest’anno, per fortuna, molti politici sono andati in galera.

L’art 67 dell’Ordinamento Penitenziario (Legge n. 354/75) consente infatti la visita dei reclusori a tutta una serie di soggetti fra i quali (appunto) i membri dei due rami del Parlamento; è un diritto esercitato attivamente da molti esponenti di partito ed in modo particolare dai Radicali, ideatori dell’iniziativa “Ferragosto in carcere”.

Abbiamo intervistato Stefano Pagliarini, referente provinciale dei radicali italiani, che ha trascorso la giornata più calda dell’anno tra le celle del carcere di Montacuto (Ancona).

Stefano com’è Montacuto?

Paragonato a situazioni critiche come Rebibbia o Reggio Calabria, dove possono esserci anche 9 detenuti per cella, verrebbe da dire “dignitoso”: attualmente il carcere ospita 394 detenuti e i posti che potrebbe contenere a norma sono 172. Naturalmente il carcere non è come un albergo: loro hanno un valore chiamato “numero di detenuti tollerabili”, cioè una soglia di tolleranza oltre la quale si rischia effettivamente il sovraffollamento, e a Montacuto questo numero è, secondo la polizia municipale, 313, perciò siamo di 70 unità sopra il limite tollerabile per i carcerieri. Le guardie sono 132 e tecnicamente il rapporto detenuti-carcerieri dovrebbe essere 1:1…

Quindi decisamente sotto organico..

Esatto: i posti in organico sarebbero 200 ed in teoria si potrebbero assumere altre guardie fino a raggiungere questo numero. Naturalmente si diventa guardia penitenziaria dopo aver vinto un regolare concorso statale, ma il problema è che i concorsi non vengono fatti perché non ci sono soldi. Un effetto perverso di questa situazione è che all’interno del carcere tutte le guardie sono di grado alto, perché sono gli stessi da 10 – 20 anni, non si fanno più concorsi da 10 anni e non ci sono più poliziotti semplici che entrano al carcere, e questo è un danno gravissimo perché la notte ci sono 400 detenuti controllati da 10 persone. È una situazione di oggettivo pericolo: come in tutte le carceri le risse si verificano,  solo la scorsa settimana c’è stata una rissa fra detenuti italiani ed extracomunitari.

Come sono le condizioni dei detenuti?

Abbiamo appurato che nel carcere di Montacuto è presente un controllo sanitario, c’è un medico generico sempre a disposizione, un dermatologo che viene a chiamata e un dentista, che è lo stesso del carcere di Ascoli Piceno. Nel caso in cui ci sia un’urgenza, inoltre,  vengono trasportati subito all’ospedale di Torrette. I detenuti hanno anche il loro psichiatra: naturalmente in prigione c’è il problema della circolazione degli psicofarmaci, non tanto perché il medico può essere uno che prescrive tutto a tutti, ma perché da un lato ci sono tantissimi tossicodipendenti e dall’altro l’oggettivo problema delle patologie psicologiche: depressione, problemi di ansia, eccetera. C’è il rischio che gli psicofarmaci siano messi da parte per drogarsi o per suicidarsi: è capitato l’anno scorso, un detenuto in overdose da psicofarmaci è stato portato d’urgenza all’ospedale ma era già troppo tardi.

Questioni sanitarie a parte, i carcerati hanno la possibilità di fare attività ricreativa: c’è un campo da calcio all’interno del carcere, vengono organizzati dei tornei di tennis durante la stagione estiva, e hanno una “sala ludica”, se così si può dire: una stanza di 10 metri quadri con un tavolino in mezzo e due sedie, dove dovrebbero poter giocare a scacchi o a carte. Hanno poi, naturalmente, la famosa “ora d’aria”, dalle 9 alle 11 e 30 e dalle 13 30 fino alle 15 30, durante la possono uscire nel cortile… devo confessare che è stato un momento molto brutto, perché vedere tutti quegli uomini adulti camminare senza scopo avanti e dietro nel cortile della prigione suggeriva un “effetto bestiame” difficile da razionalizzare.

Per essere un Paese ossessionato dalla sicurezza parliamo molto poco delle carceri…

Guarda, negli ultimi anni il danno più grosso che è stato fatto alla questione in sé è stato il tentativo mediatico di far passare l’idea per cui i detenuti in carcere stanno fin troppo bene: addirittura c’è questa storia della televisione che è completamente falsa, io non ho visto nemmeno uno schermo tv in tutte le mie visite…

Fonte: http://beta.radicalimarche.org/2010/12/09/intervista-sul-ferragosto-in-carcere/

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