Interrogazione della Senatrice Poretti al Senato per richiedere di verificare il rispetto delle direttive europee sull’ambiente

Ricordiamo, per poter adeguatamente spiegare l’interrogazione, che Snam Rete Gas SpA (che ha come partner British Gas ) ha proposto, nell’arco degli ultimi anni, “segmenti” di un unico progetto per la realizzazione di un gasdotto denominato “Rete Adriatica”, della lunghezza complessiva di 687 chilometri (tubazione di diametro 1.200 millimetri a 5 metri di profondità, servitù di 40 metri) , ipotizzato con un unico tracciato dal Sud (Massafra in provincia di Taranto) al Nord (Minerbio in provincia di Bologna)
Le strutture della “Rete Adriatica”, secondo la programmazione Snam Rete Gas SpA , hanno il compito di garantire il trasporto dei volumi di gas attualmente immessi dai punti di entrata meridionali (Mazara del Vallo, proveniente dall’Algeria, e Gela, proveniente dalla Libia) e lo sviluppo delle capacità di trasporto da questi punti di entrata e da altri che dovessero svilupparsi nel Sud Italia.
La finalità complessiva del nuovo gasdotto è quella di realizzare le capacità di trasporto richieste dal rigassificatore che la British Gas prevede di costruire a Brindisi, per un quantitativo di 8 miliardi di metri cubi all’anno. In particolare vengono elencati i seguenti lotti funzionali: metanodotto Massafra - Biccari – DN 1200 (48”), lungo 194,7 chilometri; metanodotto Biccari – Campochiaro – DN 1200 (48”), lungo 70,6 chilometri; metanodotto Sulmona – Foligno – DN 1200 (48”), lungo 167,7 chilometri; centrale di compressione di Sulmona, 3 turbo-compressori da 33 Mw; metanodotto Foligno – Sestino – DN 1200 (48”), lungo 113,8 chilometri; metanodotto Sestino – Minerbio – DN
1200 (48”), lungo 142,6 chilometri . Ne deriva, per logica conseguenza, che si tratta di un’opera le cui parti sono funzionalmente connesse e programmate per realizzare un’unica struttura per il trasporto del gas metano da Massafra a Minerbio.
L’autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio dell’opera deve, pertanto, essere assoggettata a preventivo e vincolante procedimento di valutazione ambientale strategica (VAS), qualora sia presa in considerazione quale “piano o “programma” (direttiva 42/2001/CE) ovvero ad un unico procedimento di VIA (direttive 85/337/CEE e 97/11/CE) qualora sia considerata quale “opera” unitaria, cosa che non è stata fatta sebbene la data di presentazione del progetto è il 30 gennaio 2005, successiva alla data di entrata in vigore della direttiva 42/2001/CE.
La prassi amministrativa seguita è quindi in palese violazione delle disposizioni comunitarie e nazionali che impongono la valutazione complessiva degli interventi proposti, come autorevolmente interpretato dalla giurisprudenza comunitaria e amministrativa nazionale.
Il tracciato dell’unico gasdotto “Rete Adriatica” interessa poi numerose aree naturali protette e tra queste il parco nazionale dei monti Sibillini. Come noto, il decreto legislativo n. 152 del 2006, prevede che la valutazione sia effettuata in questi casi “sentito” il parere dell’ente gestore dell’area protetta di carattere nazionale: in proposito, non si è a conoscenza del rilascio di alcun parere da parte di alcun ente gestore di area protetta di carattere nazionale.
Numerose sono, poi, le aree tutelate con vincolo paesaggistico e ambito di piano paesaggistico, anche con misure di conservazione integrale, interessate dal tracciato del gasdotto proposto. Anche per quanto riguarda il rischio idrogeologico diffuse sono le criticità presenti lungo la dorsale appenninica interessata dal tracciato, ossia da Foggia in poi in direzione Nord. E’ sorprendente che tra le criticità prese in esame non figuri affatto il rischio sismico. Il gasdotto “Rete Adriatica” si snoda lungo le depressioni tettoniche dell’Appennino centrale storicamente interessato da un notevole tasso di sismicità, con eventi anche di magnitudo elevata, come il terremoto del 26 settembre 1997 che ha colpito l’Umbria e le Marche. Nel tratto relativo all’Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche, su 28 località attraversate dal metanodotto, 14 sono classificate in zona sismica 1 e 14 in zona sismica 2. Tutto ci poi con parere negativo del Consiglio regionale delle Marche con mozione ò n. 200 del 18 settembre 2007 e con decreto dirigenziale n. 76/VAA_8 del 25 luglio 2008 dove è stato fornito parere positivo fortemente condizionato; la Comunità montana del Catria e Nerone di Cagli, Pesaro e Urbino risulta aver espresso parere contrario; la Provincia di Pesaro e Urbino ha dato parere negativo sull’opera con voto unanime espresso con deliberazione n. 52 del 29 giugno 2007.
Proprio per questo la Senatrice Poretti ed il Senatore Perduca, firmatario dell’interrogazione insieme alla promotrice, chiedono ai ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico di sapere quali iniziative intendano prendere:
• al fine di voler svolgere gli opportuni accertamenti finalizzati a verificare l’avvenuto rispetto delle direttive 42/2001/CE (valutazione ambientale strategica), 92/43/CEE (salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, fauna e flora), 85/337/CEE e 97/11/CE (valutazione di impatto ambientale) con i conseguenti provvedimenti del caso;
• al fine di concordare con Snam Rete Gas SpA la verifica di un tracciato diverso che escluda la dorsale appenninica ricca di aree boschive e numerose aree protette.
Con osservanza,
Matteo Mainardi
Presidente Radicali Marche
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