La Germania sancisce il diritto alla proprietà del proprio corpo
di Arturo Doilo
Dalla Germania, arriva una sentenza che lascerà un segno, anche pesante, dato che conferma un principio che i libertari difendono da sempre: solo l'individuo è proprietario del suo corpo. Così, la Corte suprema della Germania ha stabilito la legittimità dell’eutanasia nel caso in cui ci sia l’espressa volontà del paziente. Riporta il Corriere della Sera on line: "L’alta corte federale ha infatti assolto una donna avvocato che, nel 2007, aveva consigliato al suo cliente di tagliare i tubi che tenevano in vita la madre, in coma vegetativo da cinque anni. In precedenza, un altro tribunale tedesco aveva riconosciuto colpevole il legale condannandola a nove mesi di reclusione con la condizionale. Secondo la Corte la donna, 71 anni, aveva espresso la volontà di non essere mantenuta in vita nel caso in cui fosse entrata in coma. «Staccare un ventilatore e tagliare un tubo dell'alimentazione rientra nella categoria delle forme accettabili per interrompere il trattamento», se c'è il consenso del paziente, ha detto il giudice della Corte, Ruth Rissing van Saan. Il ministro della Giustizia tedesco, Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, ha accolto con favore la sentenza della Corte, definendola un passo importante nel rispetto delle libertà individuali". Già le tanto agognate libertà individuali, ovvero libertà naturali che lo Stato ha sistematicamente negato, secondo una balzana idea per cui solo lui era proprietario del corpo dei suoi cittadini. Un pezzo di giustizia è tornata al suo posto. Ne vedremo le conseguenze anche in Italia?
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