ANTONIO FAZIO E I "FURBETTI DEL QUARTIERINO"....

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Giulio MANFREDI
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Il trhead relativo, aperto nel 2005, è ancora disponibile nel vecchio forum di radicali.it a questo link:

http://forum.radicali.it/content/caso-fazio-radicali-nulla-da-dichiarare

 

"La Stampa", 29/05/2011

I FURBETTI IL VERDETTO IN AULA Fazio condannato a quattro anni per Antonveneta Colpevole di aggiotaggio. Assolto il vice Frasca: solo un esecutore È la prima sentenza contro un ex governatore della Banca d’Italia PAOLO COLONNELLO[F. SP.] Interdetto L’ex governatore Antonio Fazio: è stato interdetto dai pubblici uffici per cinque anni , dovrà anche pagare una multa da 1,5 milioni di euro


Il senso della sentenza emessa ieri dai giudici di primo grado al processo per la tentata scalata di Antonveneta si spiega in quell’accusa di «concorso morale nell’aggiotaggio» che si rivela un reato dalle conseguenze pesantissime per chi sedeva ai vertici della vigilanza bancaria italiana e favorì «i progetti criminosi» degli scalatori.

Antonio Fazio diventa così il primo governatore della Banca d’Italia condannato nella storia della Repubblica: 4 anni di reclusione, un milione e mezzo di multa e l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e per due dalla professione nonché da qualsiasi carica amministrativa o direttiva. Assolto invece il suo vice, il capo della vigilanza Francesco Frasca, considerato evidentemente solo un esecutore delle direttive promanate da Fazio.

Perché se è vero che a tentare di conquistare la banca contesa agli olandesi furono gli ormai famosi «furbetti del quartierino» capitanati da Gianpiero Fiorani con l’aiuto dell’ex presidente di Unipol Giovanni Consorte e di personaggi come Gnutti e Ricucci (che però hanno patteggiato in udienza preliminare), l’uso delle scorciatoie fuorilegge, delle informazioni «privilegiate», dei conti nascosti, fu reso possibile dalla benevolenza e dalla complicità dell’uomo che avrebbe dovuto vigilare.

«Ma lei dov’era?», gli chiese sferzante il pm Eugenio Fusco mentre l’ex governatore tergiversava durante l’unico interrogatorio reso un anno fa. E Antonio Fazio, lo «stregone di Alvito», rimase in silenzio. Perché il Governatore era nei pensieri di Fiorani, nelle strategie del concerto occulto, nelle manipolazioni delle ispezioni «morbide» che, secondo lui, venivano garantite a tutti i banchieri di peso. Insomma, come concluse il pm nella sua requisitoria chiedendo un anno in meno di quello comminato ieri dalla seconda sezione penale (presidente Gabriella Manfrin), Fazio era il «regista» di una cordata di finanza e potere della quale facevano parte in molti. Ieri quasi tutti condannati. Da Fiorani, che già aveva patteggiato 3 anni e 3 mesi per altri reati ed è stato considerato una sorta di pentito (1 anno e 8 mesi), a Consorte e al suo vice Ivano Sacchetti, all’epoca vertici di quella Unipol che ora resta con il cerino in mano ed è obbligata alla confisca di 39,6 milioni di euro nonché, insieme alla Nuova Parva spa, al pagamento di una sanzione di 900 mila euro la prima e 360 mila euro la seconda.

Condanna anche per il senatore del Pdl Luigi Grillo, gran frequentatore di casa Fazio, sponsor della cosiddetta «italianità delle banche» e dunque del Governatore, sostenuto anche dalla Lega dopo il salvataggio della fallimentare banca del Carroccio da parte di Fiorani. Grillo dunque ebbe un ruolo politico nell’intera operazione: intervenendo sul presidente della Consob Cardia per lamentarsi «dell’eccessivo controllo su un soggetto vigilato» e sul Tar del Lazio tramite la conoscenza del presidente De Lise, buon amico anche di Fazio, mentre era in discussione il ricorso di Abn Amro contro le decisioni di Bankitalia. Senza dimenticare che dal successo dell’operazione Antonveneta Grillo avrebbe tratto anche vantaggi politici per sé, come già ebbe a dimostrare il ruolo svolto nel 2004 per il cosiddetto «patto dello sciacchetrà», dal nome del vino davanti al quale Silvio Berlusconi e Fazio trovarono un’intesa dopo «il licenziamento di Tremonti». Grillo, che doveva anche rispondere di un’appropriazione indebita per 50 mila euro, è stato condannato a due anni, 8 mesi di reclusione e 850 mila euro di multa. Condanne a pioggia anche per l’imprenditore immobiliarista Luigi Zunino (2 anni e 8 mesi) e un gruppo di imprenditori lodigiani e bresciani tutti a un anno e 8 mesi di reclusione, due mesi in più di quelli richiesti dal pm. Ma per Fazio i guai non sono finiti: pende ora la richiesta di condanna a 3 anni e 6 mesi anche per la scalata Bnl.
Batosta per Unipol: le saranno confiscati 39,6 milioni di euro Multa da 900 mila