Trans Free? Come vivranno le persone trans dopo la sentenza 221 del 2015 della Corte Costituzionale

02/12/2015 - 20:30

Trans Free?

Come vivranno le persone trans dopo la sentenza 221 del 2015 della corte costituzionale

 

2 dicembre 2015, ore 20,30

presso Fondazione Fuori!, Via Santa Chiara 1, Torino

tel. 011.0361121

 

Ne parlano:

Michela Tamagnone, presidente 7° sezione Tribunale di Torino

Francesco Zagarese, avvocato

Chiara Crespi e Valentina Mineccia, Cidigem, Città della Salute di Torino

Christian Ballarin, responsabile Spo.T, sportello trans del Maurice glbtq

Vittoria Colonna, ONIG

 

Coordina:

Enzo Cucco, presidente Associazione radicale Certi diritti

 

Organizzato da:

Associazione radicale certi diritti

In collaborazione con:

Coordinamento Torino Pride lgbt

 

La sentenza della Corte Costituzionale che è stata assunta qualche settimana fa segue una importante sentenza della Corte di Cassazione e molte sentenze di merito che offrono la stessa interpretazione della legge 164/1982. Ovvero non è necessario che ci si sottoponga ad intervento chirurgico per ottenere i cambio anagrafico del sesso e del nome. Principio di civiltà resosi possibile da poche menti illuminate e dal pronunciamento uniforme delle Istituzioni e delle Corti europee.

Ma la sentenza dei dubbi li lascia: cosa significa infatti:

In questa prospettiva va letto anche il riferimento, contenuto nell’art. 31 del d.lgs. n. 150 del 2011, alla eventualità («Quando risulta necessario») del trattamento medico-chirurgico per l’adeguamento dei caratteri sessuali. In tale disposizione, infatti, lo stesso legislatore ribadisce, a distanza di quasi trenta anni dall’introduzione della legge n. 164 del 1982, di volere lasciare all’apprezzamento del giudice, nell’ambito del procedimento di autorizzazione all’intervento chirurgico, l’effettiva necessità dello stesso, in relazione alle specificità del caso concreto.

Ed anche:

Rimane così ineludibile un rigoroso accertamento giudiziale delle modalità attraverso le quali il cambiamento è avvenuto e del suo carattere definitivo. Rispetto ad esso il trattamento chirurgico costituisce uno strumento eventuale, di ausilio al fine di garantire, attraverso una tendenziale corrispondenza dei tratti somatici con quelli del sesso di appartenenza, il conseguimento di un pieno benessere psichico e fisico della persona.”

 

Cosa significano queste affermazioni? Come potrà il giudice fare questi accertamenti?

E quali permangono in Italia i problemi aperti delle persone trans? Al di là della legge?

Tutto questo è al centro del dibattito di oggi a Torino.

 

Per informazioni:

3470431401

 

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