Summus ius, summa iniuria

17/04/2013 - 10:00

BARI

SUMMUM IUS, SUMMA INIURIA

17 APRILE 2013, DALLE ORE 10.00

Bari - Mediateca regionale

La Presidenza del Consiglio italiana -  attraverso l'Avvocatura dello Stato – nella notte del 9 aprile ultimo scorso,  ha deciso di impugnare presso la Grande Chambre la sentenza pilota della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo  che nel gennaio scorso condannò l'Italia per trattamento inumano e  degradante di 7 detenuti, ingiungendo al nostro paese di risarcire, con 100mila euro per danni morali, i ricorrenti. L’anno concesso allo Stato italiano per adeguare il sistema carcerario sarebbe iniziato a decorrere dal 10 aprile. Il nostro governo uscente, eppure ancora in carica, ha così assunto invece la condotta del colpevole consapevole di esserlo, che prende tempo per allontanare il giudizio. Purtroppo, come riferisce l’avvocato Giuseppe Rossodivita, difensore di alcuni dei detenuti ricorrenti la Corte di Strasburgo: " Sappiamo che la prescrizione è a volte uno strumento utilizzato da chi  se lo può permettere per uscire da processi che possono portare alla  condanna” ma “Nel procedimento davanti alla Corte di Strasburgo non esiste la  prescrizione”.

Torna di stringente attualità la questione aperta del nostro sistema di Giustizia e la mobilitazione si espande:

in questi giorni è in corso una campagna di raccolta firme promossa dall’Unione delle Camere Penali e sostenuta da numerose sigle associative, tra cui Ristretti Orizzonti, Fuoriluogo, e l’Associazione Antigone per la presentazione di n.3 proposte di legge di iniziativa popolare che riguardano l’introduzione del reato di tortura all’interno del C.P., l’Istituzione del Garante Nazionale per i diritti dei detenuti e la depenalizzazione dei reati lievi legati al consumo di droghe.

L’11 aprile scorso invece, sono stati depositati dai Radicali Italiani 6 nuovi quesiti referendari, che rappresentano la rivendicazione di diritti urgenti in tema di libertà della persona e superamento delle leggi criminogene che hanno sortito un disumano sovraffollamento in tutte le carceri di Italia. Il terzo dei quesiti depositati riguarda proprio la decarcerizzazione di detenuti che abbiano commesso reati di lieve entità nel consumo di stupefacenti, quali l’autocoltivazione e l’uso personale.

La battaglia radicale per la legalità e per la riforma della Giustizia continua ad esprimersi attraverso tutti gli strumenti del diritto: dalla presentazione alla Corte dei Diritti dell'uomo di questi "casi tipo", ai ricorsi internazionali riguardanti la violazione del principio di stabilità del diritto elettorale, dalla compilazione di dossier per il Comitato dei Ministri alle interpellanze all'Osce.

Sono state molte le iniziative Radicali volte ad informare e denunciare la situazione sempre più grave delle carceri italiane; l’attività intensa della deputata Rita Bernardini, in particolare, attraverso interrogazioni, mozioni ed altre azioni ha sensibilizzato le istituzioni su questo tema.

Ed è proprio assieme a Rita Bernardini, il prof. Claudio Sarzotti, dell’associazione Antigone  e l’Avv. Michele Mea dell’associazione Prospettiva Legale che vogliamo aprire il dibattito sulle soluzioni possibili al problema delle carceri, con l’obbiettivo d’estendere la discussione e l’approfondimento al tema più complesso della Giustizia.

L’appuntamento è previsto per Martedì 17 aprile a partire dalle ore 10.00 con la proiezione di Inside Carcere, presso la Sala della Mediateca Regionale; l’associazione Radicali Bari invita la cittadinanza alla partecipazione all’evento “Summum Ius, Summa Iniuria”. A partire dalle immagini forti ed esclusive del documentario, la fase dibattimentale avrà per oggetto le pene, i reati, la giustizia.

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