Roma, Sala Stampa Camera dei Deputati, con Marco Pannella, Mariano Giustino, Marco Perduca, Maurizio Turco
ROMA, MERCOLEDÌ 8 LUGLIO, ORE 11, CAMERA DEI DEPUTATI, SALA STAMPA: PRESENTAZIONE DEL MANIFESTO-APPELLO PER L’INGRESSO DA SUBITO DELLA TURCHIA NELL’UNIONE EUROPEA. PER L’IMMEDIATA APERTURA DEI CAPITOLI 23 E 24 DEL NEGOZIATO DI ADESIONE, CON MARCO PANNELLA, CARLO MARSILI, GEA SCHIRÒ, MARIANO GIUSTINO, PAOLO AMATO, GREGORIO GITTI, MARCO PERDUCA, MAURIZIO TURCO, GIAMPIERO BUONOMO. L’APPELLO SARÀ DIFFUSO CONTEMPORANEAMENTE NELLE 28 CAPITALI EUROPEE
L’associazione transnazionale di cittadini e parlamentari «Turchia in Europa da Subito» in collaborazione con l’omonimo Intergruppo parlamentare, presenterà Roma, mercoledì 8 luglio alle ore 11, presso la sala stampa della Camera dei Deputati, il Manifesto-Appello per l’immediata apertura dei capitoli 23 e 24 del negoziato di adesione della Turchia all’Unione europea.
Il Manifesto-Appello, redatto in cinque lingue (italiano, inglese, francese, turco e arabo), sarà diffuso nello stesso giorno, contemporaneamente, nei 28 parlamenti dell’Unione europea e presso i governi dei Paesi membri, il Parlamento europeo, tutte le istituzioni europee, la Corte europea dei diritti dell’Uomo, il Parlamento e il Governo della Repubblica di Turchia.
Presiederanno:
Gea Schirò, coordinatrice Intergruppo «Turchia in Europa da Subito»
Carlo Marsili, presidente onorario «Turchia in Europa da Subito»
Mariano Giustino, segretario generale «Turchia in Europa da Subito»
Paolo Amato, presidente «Turchia in Europa da Subito»
Gregorio Gitti, deputato, professore ordinario di Diritto civile all’Università di Milano
Giampiero Buonomo, giurista
Marco Perduca, rappresentante all’ONU del Nonviolent Radical Party
Maurizio Turco, tesoriere del Nonviolent Radical Party
Per ragioni di sicurezza è necessario annunciare la propria partecipazione alla segreteria organizzativa; per gli uomini sono d’obbligo giacca e cravatta: info@TurkeyinEuropeNow.eu
Roma, tel. +39 366 522 35 68 - Ankara, tel. +90 531 253 23 68
DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE DI «TURCHIA IN EUROPA DA SUBITO»:
«Con il suo voto il popolo turco, il 7 giugno scorso, ha inviato un forte messaggio al presidente della Repubblica Recep Tayyip Erdoğan.
In un clima allarmante di polarizzazione e di forte tensione la maggioranza della società turca ha scelto di non sostenere il progetto ambizioso del presidente turco: quello di passare a un sistema presidenziale non munito dei necessari pesi e contrappesi.
Il 7 giugno la Turchia ha dovuto scegliere tra una una democrazia pluralista, inclusiva e tollerante, vicina all’Unione europea e una democrazia autoritaria, populista e nazionalista, lontanda dai parametri dello Stato di diritto e dunque lontana dall’Europa. Con il voto di domenica, la Turchia ha mandato un segnale molto chiaro all'UE, affinché sostenga la rinascita democratica del paese.
Si è aperta dunque una fase nuova davvero interessante, ma molto complessa e rischiosa dal momento che per la prima volta dopo 13 anni si dovrà formare un governo di coalizione o andare a nuove elezioni.
Questo è dunque il momento più propizio per insistere su Bruxelles affinché apra subito i capitoli bloccati del negoziato di adesione.
La musica che suona l’Unione europea è sempre la stessa. Il 10 giugno scorso, il Parlamento europeo ha votato una risoluzione sulla relazione 2014 della Commissione sui progressi compiuti dalla Turchia, la cui discussione era stata rinviata ben due volte.
Si tratta, a nostro avviso dell’ennesima risoluzione molto generica che, pur ponendo l’urgenza della ripresa del negoziato, la vincola aprioristicamente al rispetto astratto di «parametri di apertura ufficiali» per i capitoli 23 (potere giudiziario e diritti fondamentali) e 24 (giustizia, libertà e sicurezza) e non alla dinamica del negoziato stesso su tali capitoli.
Riteniamo che non vi sia più tempo per indugiare ancora perché si rischia di dissipare in pochi mesi la straordinaria novità rappresentata dal voto del 7 giugno.
L’Unione europea non deve voltare le spalle a milioni di cittadini turchi che hanno votato per quegli stessi princìpi sui quali essa si fonda: la democrazia e il rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e dello Stato di diritto. E l’unico modo per farlo è rilanciare il processo di adesione, che è in fase di stallo, aprendo subito i capitoli negoziali bloccati dagli ostili veti incrociati frapposti da alcune cancellerie europee quali Francia e Cipro.
Per questo l’associazione transnazionale di cittadini e parlamentari «Turchia in Europa da Subito», nata appena un anno fa e i cui presidenti onorari sono Marco Pannella e l’ambasciatore Carlo Marsili, assieme al Partito radicale si appresta a lanciare una vasta campagna internazionale nonviolenta per sollecitare l’apertura immediata dei capitoli bloccati.
In vasti strati della società turca persiste un grande bisogno di Europa. Per le nuove generazioni l’Europa è uno spazio di libertà al quale sentono di appartenere; i giovani chiedono di contribuire a promuovere e a far crescere una democrazia compiuta. Anche per questo non sarebbe lungimirante tenere ancora bloccati i capitoli del negoziato di adesione.»
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