Partito Radicale- Giornata Mondiale contro la Tortura
26/06/2012 - 19:00
Roma, martedì 26 giugno
Piazza della Rotonda (Pantheon)
Ore 19,00-22,00
Manifestazione radicale
con Marco Pannella,
parlamentari, dirigenti e militanti radicali.
Interverranno gli attori
Toni Garrani e Alessandro Haber
che leggeranno storie italiane di ordinaria tortura.
Martedì 26 giugno e' la giornata mondiale contro la tortura. Nonostante siano passati 21 anni da quando il nostro Paese ha ratificato la Convenzione ONU contro la tortura e altre pene e trattamenti inumani e degradanti, ancora nell'ordinamento italiano non e' stato introdotto un reato specifico, come richiesto dalla Convenzione, che la sanzioni. E' un fronte che ci vede impegnati da anni, per cui, come Radicali, abbiamo tentato con tutti gli strumenti legislativi e non, di sanare questo vuoto normativo, questa ennesima offesa della Repubblica nei confronti del diritto internazionale e, dunque, dello stesso diritto nazionale.
Nonostante ancora in questa legislatura si sia riusciti a far approvare alla Camera un'Ordine del Giorno che avrebbe dovuto impegnare il Governo, e al Senato si sia dato avvio all'iter dei disegni di legge, numerose sono le resistenze incontrate, e appare difficile che il traguardo dell'istituzione del reato di tortura, nel Paese del "caso Cucchi" e di tutti gli altri casi di persone che sono cadute e cadono ogni giorno vittima di un sistema che nella sua illegalità diffusa si dimostra spesso violento, possa essere raggiunto prima del prossimo rinnovo delle Camere. Riteniamo importante per la data del prossimo martedì 26 giugno, ricordare ai nostri legislatori, alla politica e all'informazione, che una norma di civiltà giuridica e sociale aspetta da 21 anni di essere infine promulgata, mentre il resto del mondo civile e le Nazioni Unite ci osservano.
Ti ricordiamo che questa iniziativa si inserisce in un contesto di mobilitazione permanente su cui da tempo siamo impegnati, che vede oggi Marco Pannella e altri militanti per i diritti, nuovamente in lotta con uno sciopero della fame, perché sia interrotto lo stato di illegalità in cui versa la giustizia italiana con un provvedimento di amnistia, "amnistia per la Repubblica".
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