Manifestazione contro FIrmigoni nell'anniversario delle firme false
Domani mattina, a un anno dalla truffa elettorale tuttora impunita di Roberto Formigoni, i radicali della Lista Bonino-Pannella per Milano organizzano un presidio per chiedere le dimissioni del Presidente (abusivo) della Regione Lombardia. Radicali Italiani aderisce alla manifestazione. Partecipano: Marco Cappato, capolista della Lista Bonino-Pannella alle elezioni comunali di Milano; Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani.
Invito a manifestare contro FIrmigoni
Martedì 1 marzo dalle ore 12 davanti alla sede del Consiglio regionale della Lombardia, via Fabio Filzi 22
A un anno dal deposito di documentazione palesemente falsa ad opera di Lega e Pdl a sostegno di un Presidente incandidabile - ha dichiarato Marco Cappato (che fu in quelle stesse ore escluso dalla competizione elettorale come candidato Presidente per la Lista Bonino Pannella per...insufficiente numero di firme presentate!)- continuiamo a chiedere giustizia, sia in sede civile che penale, da parte dei tribunali e di quella Procura di Milano che inizialmente chiese l'archiviazione della nostra denuncia senza alcuna indagine; continuiamo a chiedere che il responsabile politico di questa enorme truffa elettorale non solo si scusi con gli elettori della Lombardia e i cittadini italiani per le menzogne da lui raccontate, ma anche si dimetta dall'incarico che ricopre abusivamente. Saremo perciò davanti al Consiglio regionale martedì 1 marzo dalle 12 per manifestare insieme alle persone che non si siano rassegnate a un potere illegale e truffaldino, e che ritengano indispensabile per la vita di ogni giorno il rispetto dei diritti civili e politici di tutti i cittadini. Mi auguro che le "opposizioni ufficiali" vogliano finalmente interrompere il loro silenzio e mobilitarsi affinché questa vicenda non finisca insabbiata o prescritta, come già purtroppo accadde per la corruzione internazionale dello scandalo "Oil for food" e i rapporti di FIrmigoni con il regime di Saddam Hussein. Quanto sta accadendo in Libia e nel Maghreb dovrebbe insegnare qualcosa sulle conseguenze devastanti che si provocano quando si calpesta la legalità istituzionale e i diritti democratici internazionalmente riconosciuti.
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