“Class action” dei detenuti per il ripristino della legalità nel carcere di Lecce (e non solo)
17/09/2010 - 11:00
Conferenza Stampa
di
Nessuno tocchi Caino
Associazione Radicale Diritto e Libertà
Associazione Famiglie Fratelli Ristretti
“Class action” dei detenuti per il ripristino della legalità nel carcere di Lecce (e non solo)
Venerdì, 17 settembre – ore 11
Hotel President
Via Antonio Salandra, 6
Lecce
Partecipano:
SERGIO D’ELIA,Segretario di Nessuno tocchi Caino
ALESSANDRO STOMEO, Avvocato
GIUSEPPE NAPOLI, Presidente di Diritto e Libertà
FRANCO NARDELLI, Segretario di Famiglie Fratelli Ristretti
DAVIDE DE GIUSEPPE, Avvocato
Il Carcere di Lecce figura al primo posto nella triste classifica nazionale del “sovraffollamento carcerario”. I detenuti presenti sono circa 1.500, quasi 900 in più della “capienza regolamentare” e oltre 400 rispetto anche a quella considerata “tollerabile”!
Nei locali destinati al pernottamento, di neanche 12 metri quadrati, originariamente previsti per ospitare un solo detenuto, ne sono allocati 3 su letti a castello a tre piani dove il materasso più in alto è a 50 centimetri dal soffitto. Pertanto, tenuto conto dello spazio occupato da servizi igienici, letto e suppellettili, ogni detenuto dispone di una superficie media di appena 1,75 metri quadrati di spazio calpestabile, il che gli consente di muoversi per la cella solo quando gli altri due sono stesi sul letto.
Nel corso della conferenza stampa, promossa da Nessuno tocchi Caino, dall’Associazione radicale Diritto e Libertà e dall’Associazione Famiglie Fratelli Ristretti, verranno presentate le azioni legali per il ripristino della legalità nel carcere leccese di Borgo San Nicola e nelle altre carceri pugliesi.
In particolare verranno illustrate due “azioni collettive”: quella dell’avvocato Alessandro Stomeo, che ha presentato 20 ricorsi per conto di altrettanti detenuti (italiani e stranieri) contro l’amministrazione penitenziaria per trattamento disumano e degradante per il quale si richiede un risarcimento del danno morale e fisico subito; e quella dei Radicali rivolta al Magistrato di Sorveglianza perché provveda a che l’amministrazione penitenziaria adotti le misure necessarie e urgenti dirette ad eliminare le violazioni dei diritti dei detenuti nel carcere leccese.
Informazioni
Sergio D’Elia: Cell. 335 6153305 – e mail: s.delia@radicali.it
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