Cappato: impediamo il boicottaggio dei 5 referendum

28/03/2011 - 15:30

 

Dichiarazione di Marco Cappato, Lista Bonino-Pannella, ideatore della campagna dei 5 referendum su Milano 
 
14 giorni fa, Edoardo Croci e io -in qualità, rispettivamente di  Presidente e Segretario del comitato Milanosìmuove- avevamo chiesto un  incontro al Sindaco Moratti per valutare assieme le iniziative atte ad  agevolare la partecipazione popolare e il rispetto delle regole, sia in  termini di informazione ai cittadini che della scelta di una data adeguata. Dopo due settimane di attesa, e a soli 37 giorni dal termine legale per  la tenuta dei referendum, non è arrivata ancora nemmeno una risposta da  parte del Sindaco Moratti, che ormai è fuori tempo massimo per una  convocazione legale. Non solo. I pronunciamenti del Sindaco stesso a  favore dell'accorpamento con le elezioni amministrative del 15 16 maggio  sono rimasti senza alcuna conseguenza.
 
La proposta di legge necessaria a  rendere possibile tale accorpamento, già depositata da settimane dai  Parlamentari milanesi Adamo e Fiano, è rimasta totalmente ignorata da  parte dei partiti che sono maggioranza a Roma e a Milano: nemmeno uno  delle centinaia di Parlamentari del partito e della coalizione della  quale Letizia Moratti fa parte ha mosso un'unghia per ottenere tale  risultato. E non si può non far notare che invece sono bastate poche ore  per bruciare quasi 3 milioni di Euro per moltiplicare le poltrone di  Consigliere e di membro di giunta. 
 
Mentre ormai il tempo per la convocazione legale dei referendum  milanesi, in condizioni decenti di informazione dei cittadini, è già  scaduto, anche l'alternativa dell'accorpamento con i referendum  nazionali del 12 giugno rischia di fallire perché affidata al buon  volere dei partiti in Consiglio comunale, dove una meritoria iniziativa  trasversale di Enrico Fedrighini ha raccolto consensi trasversali, ma  senza ancora alcuna garanzia di successo. Se dunque la maggioranza di  Moratti continuerà a tradire gli impegni in Parlamento e opererà per far  saltare la riforma del regolamento in Consiglio (che consenta  l'accorpamento con le elezioni o, in subordine, con i referendum  nazionali), a quel punto il boicottaggio dei 5 referendum sottoscritti  da 24.000 milanesi sarà perfezionato, ai danni di 1 milione di elettrici  ed elettori. 
 
Per questa ragione, lunedì 28 marzo dalle 15.30 alle 16.30 saremo, con  Emma Bonino e con tutti coloro che vorranno, davanti a Palazzo Marino  per chiedere "chi ha paura dei 5 referendum?" e per "impedire il  boicottaggio dei 5 referendum per la qualità della vita e dell'ambiente  a Milano". 
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