Associazione Radicale Detenuto Ignoto. Conferenza stampa presentazione caso Ismail Ltaief. Un caso Cucchi fortunatamente incompiuto
Sarà presentata presso la Camera dei Deputati (sala stampa) mercoledì 13 luglio alle ore 11.30, la vicenda che ha visto coinvolto Ismail Ltaief, ex detenuto tunisino che ha scontato la pena nel carcere di Velletri subendo brutali violenze fisiche e psicologiche, per aver scoperto e denunciato personale e agenti dell'amministrazione penitenziaria che accusa di essere complici nella sottrazione di notevoli quantitativi di cibo destinati alle cucine del carcere in cui svolgeva mansioni di cuoco, per il vitto dei detenuti.
Secondo Ismail Ltaief sarebbe dovuto a queste sue denunce un pestaggio estremamente violento da lui subito in carcere, e dalle cui conseguenze solo per miracolo è riuscito a salvare la vita.
Le persone indicate da Ismail quali autori del suo pestaggio sono state rinviate a giudizio dal Tribunale di Velletri e il processo a loro carico avrà inizio dopodomani, giovedì 14 luglio.
Ismail Ltaief, testimone chiave nel processo, è assistito dall'Avv. Alessandro Gerardi. Entrambi saranno presenti alla conferenza stampa dove, oltre all'esposizione dei fatti, saranno mostrate le foto della Procura comprovanti i gravi traumi inflitti a Ismail che lo hanno lasciato per alcuni mesi in pericolo di vita.
Prenderanno parte alla conferenza:
Ismail Ltaief;
Rita Bernardini, deputata Radicale e membro della Commissione Giustizia, da 36 giorni in sciopero della fame in sostegno dell'iniziativa nonviolenta di Marco Pannella per il ripristino della legalità della giustizia e delle carceri italiane;
Avv. Alessandro Gerardi, dirigente Radicale e Responsabile legale dell'Associazione il Detenuto Ignoto, Avvocato di parte di Ismail Ltaief;
Irene Testa, Segretaria dell' Associazione Detenuto Ignoto, anche lei da 36 giorni in sciopero della fame in sostegno dell'iniziativa nonviolenta di Marco Pannella;
Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani;
E' annunciata la partecipazione di Marco Pannella, da 82 giorni in sciopero della fame perché " l'Italia torni in qualche misura a essere considerata una democrazia" e si provveda con un'amnistia al ripristino della legalità nella giustizia e nelle carceri italiane.
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