Duecentomila senza lavoro, la bomba delle liste
di Giuseppe Crimaldi da il Mattino, martedì 17 agosto 2010
Un universo composto da molte e differenti galassie, una realtà frastagliata e disomogenea che tuttavia riesce sempre a compattarsi quando in gioco c’è l’obiettivo comune. E quando l’obiettivo comune si chiama lavoro, il gioco ovviamente vale la candela. Ecco l’esercito dei senza-lavoro, quello che minaccia di mettere a ferro e fuoco Napoli a settembre. Sarà un autunno difficile per la Campania e per il capoluogo. Lo dicono anche le informative di polizia, e d’altronde le avvisaglie dei mesi scorsi – con le scene di guerriglia metropolitana scatenata nel centro di Napoli, con i bus dati alle fiamme, i blocchi stradali e tutto il resto – sono suonate come un segnale chiaro e forte da non sottovalutare. Oggi iniziamo un viaggio nella galassia dei disoccupati. Un itinerario per capire chi sono, quanti sono e che cosa vogliono; un viaggio in quelle che sono state le loro speranze, spesso tradite, e in ci che di quelle speranze resta. Ben poco, a voler essere onesti. Per avere un quadro chiaro della situazione non si può che partire dalle cifre; dai grandi numeri dell’emergenza lavoro in Campania. La nostra regione ha raggiunto il tetto dei 25mila occupati che vivono il dramma della cassa integrazione; le stime indicano che entro la fine di quest’anno i 23 milioni di ore corrisposti nel 2008 saliranno a 60. Nelle cosiddette liste di mobilità ogni mese vengono segnalati ingressi tra le sei e le settemila unità. E veniamo a chi un lavoro non lo ha. Sugli oltre 4000 disoccupati che risultavano inseriti nei progetti di inserimento sociale attraverso il lavoro (I.so.la) ben 3000 sono residenti nella provincia di Napoli. All’interno del movimento dei disoccupati organizzati, poi, convivono più anime. C’è il Coordinamento di lotta per il lavoro, con in testa il leader storico Gino Monteleone, al quale aderiscono una decina di diverse liste politicamente vicine alla sinistra; poi c’è la lista Banchi Nuovi, un cartello che da sempre si colloca su posizioni più radicali, e dichiaratamente vicina ai centri sociali. Ancora: il Movimento di lotta per il lavoro di Acerra, vicino a quello di Monteleone, il Movimento dei disoccupati auto-organizzati della combattiva Maria Consiglia Terracciano. Su posizioni decisamente più agguerrite sono i circa 50 iscritti al Movimento di lotta Sedile di Porto. Mentre l’«Edn» – Eurodisoccupati napoletani – di Aminto Cesarini, pur essendo considerata sigla ideologicamente riferibile al centro destra e a Forza Italia, ha deciso di aderire al Coordinamento di Monteleone. Una scelta a suo tempo considerata strategica, soprattutto nel momento in cui a Pasquale Viespoli venne conferita la delega di sottosegretario al Welfare, con il relativo ruolo di referente dell’esecutivo per le problematiche legate al mondo del lavoro in Campania. Completano il quadro il Movimento disoccupati Scampia, Area Nord, il Movimento disoccupati Centro Storico, mentre sembra essersi dissolta un’ altra sigla storica, e cioè il movimento Forza lavoro disponibile, alla cui testa c’era Salvatore Lezzi. Insomma siamo di fronte a un profilo articolato e complesso di sigle di fronte alle quali la Digos della Questura ha il non facile compito di controllare e aggiornare le proprie relazioni informative. E in questo mare magnum che la navigazione verso l’autunno si fa particolarmente insidiosa. Napoli conferma la propria vocazione di città-polveriera, un braciere ardente, un vulcano pronto a esplodere.
CondividiFonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=2230
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