Cota continua a falsificare la realtà equiparando la situazione della Lista Scanderebech a quella della Lista Bonino/Pannella
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Giulio Manfredi |
RICORSI ELETTORALI/RADICALI: COTA CONTINUA A FALSIFICARE LA REALTA’ EQUIPARANDO LA SITUAZIONE DELLA LISTA SCANDEREBECH A QUELLA DELLA LISTA BONINO-PANNELLA.E A MARONI INVIEREMO IL “DOSSIER SUL CASO GIOVINE”.
Torino, 7 settembre 2010
“La Stampa” di oggi, nella cronaca di Torino, riporta la seguente dichiarazione, virgolettata, del Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, riferita a Mercedes Bresso: «… ha fatto ricorso contro una lista che è stata legittimata con le stesse modalità usate dal Pd per rendere possibile la corsa dei radicali».
- Dichiarazione di Giulio Manfredi (Comitato nazionale di Radicali Italiani):
Già a luglio Cota ebbe la faccia tosta di equiparare la dichiarazione di collegamento del capogruppo sedicente dell’UDC Deodato Scanderebech con la lista “Al centro con Scanderebechg” alla dichiarazione di collegamento del capogruppo del PD, Rocchino Muliere, con la lista Bonino-Pannella. Abbiamo rettificato la falsità di Cota a luglio, la rettifichiamo ora; la prossima volta non parleremo noi ma i nostri avvocati. Dunque, riepiloghiamo: il capogruppo PD in Consiglio Regionale si è apparentato con una lista (Bonino-Pannella) che non solo appoggiava Mercedes Bresso, candidata del centro-sinistra ma che rappresentava il più antico partito esistente in Italia, quello radicale, i cui eletti in Parlamento sono nel gruppo parlamentare del PD e la cui leader storica, Emma Bonino, era candidata a governatore del Lazio per il centrosinistra.Chiunque sia in buonafede non può assimilare tale situazione a quella del consigliere regionale Deodato Scanderebech, che, espulso dall'UDC due giorni prima, firma come "capogruppo UDC" un apparentamento con se stesso, cioè con la lista che ha creato seduta stante in nome del principio del "Francia o Spagna purchè se magna": se avesse vinto la sinistra, Scanderebech sarebbe entrato in Parlamento al posto di Teresio Delfino, candidato dalla Bresso alla vice-presidenza della Giunta regionale; allora mi butto a destra, così chiunque vinca per me sarà un successo... Solo una persona in malafede come Cota può equiparare le due situazioni, facendo di tutta l'erba un fascio e non distinguendo il grano dalla gramigna. Abbiamo anche appreso che il ministro degli Interni Maroni si è fatto l’opinione che in Piemonte il procedimento elettorale è stato del tutto regolare; gli spediremo, per puro stoicismo, il nostro “Dossier sul caso Giovine”. Nulla da stupirsi se Maroni, Cota, ma anche i magistrati, che pur leggono i giornali, non hanno nulla da eccepire davanti a fotografie, apparse sulla stampa negli ultimi mesi, di seggi elettorali dove sono chiaramente visibili scrutatori che stanno pescando le schede dal mucchio rovesciato sul tavolo, mentre le “Istruzioni del Ministero degli Interni” (proprio quelle sbandierate da Maroni e Cota!) prescrivono che le schede devono rimanere all’interno dell’urna di votazione e devono essere spogliate una per una, per essere subito suddivise in mucchi separati, partito per partito.
Il Dossier radicale sul “caso Giovine”: http://www.associazioneaglietta.it/comunicatistampa0710.html#doxgiovine
Fonte: http://radicaliasti.blogspot.com/2010/09/cota-continua-falsificare-la-realta.html
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