COSI' I LIBICI PRESERO LA RAFFINERIA TAMOIL

DAL NOVEMBRE 1985 UNA STORIA DI SILENZI
Nella discussione sul rinnovo della
concessione unici contari i Radicali
(La Cronaca del 17.11.2010)

Nei giorni scorsi abbiamo ricostruito le vicende storiche legate alla presenza della raffineria Tamoil. Oggi il presidente del comitato nazionale di Radicali Italiani Sergio Ravelli aggiunge altri interessanti particolari ricostruendo la discussione di venticinque anni fa in consiglio comunale sul rinnovo della concessione.
Caro direttore,
alla sua pregevole ricostruzione delle vicende legate alla storia della Raffineria mi permetto di aggiungere un ‘tassello’ che rappresenta, a mio parere, uno degli snodi fondamentali dei rapporti della Tamoil con la citt e il mondo politico cremonese.
E’ il 1985, Tamoil Italia S.p.a viene posta in vendita. Una banca d’investimento rileva la societ e, successivamente, cede il pacchetto di maggioranza a societ finanziarie che agiscono per conto del Governo libico e, in particolare, della famiglia Gheddafi. Nel corso del Consiglio comunale del 25 novembre 1985 i gruppi DC, PCI, PSI, PRI, PLI e MSI approvano l’ordine del giorno relativo al rinnovo della concessione e alla ripresa dell’attivit della raffineria Tamoil. L’unico voto contrario quello del consigliere radicale, eletto nella liste dei “Verdi”, Elena Ginestri. Vale la pena ripercorrere quell’importante dibattito consiliare attraverso la sintesi delle dichiarazioni degli esponenti politici dell’epoca.
- Sindaco Renzo Zaffanella (PSI): “Con un telex il presidente dell’industria petrolifera, Angelo Pileri, ha chiesto nei giorni scorsi la disponibilit del comune al rinnovo della concessione e ad alcuni interventi. Attendono le nostre decisioni entro oggi… La giunta ha esaminato la richiesta della Tamoil ed ha ritenuto necessario proporre un ordine del giorno da inviare al presidente dell’industria petrolifera nel quale si prenda atto con soddisfazione della ripresa dell’attivit ed ai fini di garantire continuit si esprime disponibilit al rinnovo della concessione e ad esaminare favorevolmente le richieste di ammodernamento tecnologico ed ecologico inoltrate”.
- Capogruppo DC Vincenzo Vernaschi: “Stasera siamo chiamati a valutare il problema della Tamoil con realismo: o il consiglio comunale si esprime favorevolmente al rinnovo della concessione o viene vanificato quanto stato fatto finora per la ripresa dell’attivit”.
- Capogruppo PCI Giuseppe Azzoni: “Sarebbe stato un colpo durissimo per l’economia cremonese un esito negativo della vicenda. Auspichiamo un pronto ripristino dell’attivit produttiva e anche noi siamo chiamati a dare un parere per favorire questa ripresa”.
- Capogruppo PSI Enrico Vidali: “Come gruppo socialista vogliamo la sopravvivenza della Tamoil, quindi siamo favorevoli al rinnovo della concessione, pur se avremmo preferito un insediamento meno problematico per l’ambiente”.
- Consigliere MSI Agostino Vargas: esprime l’adesione all’ordine del giorno della giunta, pur consapevole dei problemi ecologici che la Tamoil provoca.
- Consigliere PRI Giuseppe Ghizzoni: “siamo favorevoli alla presenza di questa struttura e a tutte le misure che rendano compatibili la struttura stessa al citt”.
Nell’esprimere parere contrario, la radicale Ginestri chiedeva un rilevamento dei livelli d’inquinamento, la redazione di un piano d’emergenza, l’inserimento della raffineria in un anello di vegetazione e, in una successiva interrogazione del novembre 1986, avanzava una serie di richieste riguardo i filtri di abbattimento dei fumi, le tipologie di controllo delle emissioni gassose, l’allontanamento dalla citt degli stoccaggi del greggio, l’accessibilit e la pubblicizzazione dei dati inerenti i controlli ambientali. Richieste rimaste quasi totalmente inevase. La ‘grande ammucchiata’ dei partiti cremonesi si genuflette a Gheddafi e al governo libico. Chi per connivenza e chi per sudditanza. Tutti tranne i radicali. Subito dopo inizia l’epoca delle sponsorizzazioni targate Tamoil. Clamorose quelle che Lei, direttore, ha ricordato: di eventi sportivi e artistici, della gestione del teatro Ponchielli divenuto comunale. Da allora al 2007 (inizio dell’indagine della Procura di Cremona) la storia dei rapporti della raffineria con la citt e il mondo politico cremonese stata caratterizzata soltanto da silenzi, troppi silenzi, e nessuna trasparenza. L’aria, per decenni, stata talmente ‘ammorbata’ che non ha fatto neanche pi notizia la recente sponsorizzazione da parte della Tamoil (a scelte strategiche aziendali gi prese) del ‘Salone dello studente’. Che strazio! Sergio Ravelli

Fonte: http://www.radicalicremona.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1694

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