Zamparutti e Bolognetti: Uova e carni alla diossina in Germania; l'Italia risponde con le cozze del mar Piccolo e l'assenza di adeguati monitoraggi in aree a rischio. La risposta di Fazio nel Question Time è stata lacunosa

Uova e latte alla diossina

"Ancora una volta, analisi commissionate da privati mostrano livelli di contaminazione di alimenti che si discostano sensibilmente dai dati forniti dagli enti deputati al controllo e alla vigilanza. Il Ministro della sanità ha rassicurato gli italiani sulla vicenda tedesca delle uova e delle carni alla diossina dichiarando: “Escludiamo rischi per la salute dei consumatori italiani”. E’ confortante sapere che il ministero della sanità vigila sulla nostra salute, ma temo che analoga rassicurazione non possa essere fornita dal Ministro Fazio sulle cozze tarantine presenti sui fondali del Mar Piccolo.  Analisi effettuate dalla Onlus tarantina “Il fondo antidiossina” hanno infatti rilevato valori di diossina ben oltre i limiti di legge nei gustosi e rinomati mitili pugliesi adagiati sui fondali dell’inquinatissimo Mar Piccolo. Del resto, la drammatica situazione di Taranto, letteralmente devastata da innumerevoli emissioni inquinanti, è nota da tempo ed ha portato all’apertura di un’inchiesta a carico dell’Ilva con accuse che vanno dal disastro colposo e doloso, all’avvelenamento di sostanze alimentari.  Peccato che il Ministero dell’Ambiente, il comune di Taranto e la Regione Puglia ad oggi abbiano accuratamente evitato di costituirsi parte civile contro l’Ilva dei fratelli Riva, pur avendone diritto. Il sindaco di Taranto ha presenziato all’incidente probatorio tenutosi nel dicembre 2010 in veste “di osservatore”, manco fosse un casco blu dell’Onu, con il compito di interporsi come terza forza tra l’Ilva e le nove associazioni di allevatori costituitesi come parte lesa. Chissà se il Ministro Fazio è al corrente della vicenda delle carni alla diossina e degli abbattimenti verificatisi a Taranto su disposizione della locale Asl. Comunque sia, al vigile ministro Fazio vogliamo ricordare l’ordinanza di divieto di pascolo emanata dal comune di Statte(TA) nell’aprile del 2008.

Insomma, se la Germania piange, l’Italia certo non ride.
Ha ragione Erasmo Veronesi che dalle pagine di agor@magazine ha dichiarato: “L’allarme diossina negli alimenti ha scatenato, in Europa, il falso dibattito intorno alle colpe della società Harles und Jentzsch, che inseriva, nei mangimi, grassi animali contaminati dalla diossina. Ma l’origine e la diffusione della diossina restano i dati scientemente occultati nel dibattito nazionale e internazionale”.
Occorre dire a chiare lettere che le sorgenti di emissione sono le industrie chimiche, le acciaierie e gli inceneritori.  Lo stesso Veronesi ci ricorda che “Il Dipartimento della Salute degli Stati Uniti (Department of Health and Human Services, HHS) e il Dipartimento per l’Agricoltura (U.S. Department of Agriculture, USDA) pubblicano ogni 5 anni, a partire dal 1980, delle linee-guida contenenti indicazioni sulla dieta da seguire per ridurre l’esposizione a contaminanti tossici e/o cancerogeni (Dietary Guidelines for Americans, Gennaio 2005)”. Lo stesso Veronesi chiude il suo intervento affermando:  “Da noi l’unico e sterile provvedimento è la ripetizione della parola “controlli”. Sarebbe opportuno applicare le norme dei Piani di Risanamento e Tutela della Qualità dell’Aria e delle Acque, concedere le Autorizzazioni Integrate Ambientali ( l’unica autorizzazione che fissa i flussi di massa degli inquinanti emessi , superando in tale modo l’imbroglio delle concentrazioni per unità di volume di atmosfera!), abolire per gli inceneritori la scandalosa applicazione delle tariffe incentivanti previste dal CIP 6/1992 anche alla parte non biodegradabile dei rifiuti, per tutelare realmente il diritto alla salute di bambini , vecchi , donne e uomini di questo Paese”. C’è di che riflettere".
 
Dichiarazione di Elisabetta Zamparutti (Commissione Ambiente della Camera) e Maurizio Bolognetti (Direzione Nazionale Radicali Italiani)

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