Maria Teresa La Banca, in un articolo pubblicato questa mattina(martedì 30 novembre) sulle pagine de Il Quotidiano della Basilicata, scrive: “Passano anche attraverso il progetto di stoccaggio di gas russo in Val Basento i veleni di Wikileaks”.
Poche ore prima, il 28 novembre, sulle pagine del suo sito Pietro Dommarco, autore del documentario Rifiuti Connection, titolava: “Il gas russo in Basilicata su Wikileaks”.
Due interventi che una volta di più vanno a sottolineare che nella Val Basento, dichiarata sito di bonifica di interesse nazionale con il D.M. del 26 febbraio 2003, nella Val Basento dei veleni, arriverà il gas russo proveniente dal Mar Caspio.
Il Gas “dell’amico Putin” verrà stoccato nei pozzi dismessi delle concessioni Eni “Grottole-Ferrandina” e “Pisticci”, che verranno ripristinati dalla Geogastock(società controllata da capitali russi). Nove dei venti pozzi che saranno utilizzati dal Geogastock sono tuttora contaminati da rifiuti tossici.
Il progetto Geogastock presenta molti punti interrogativi ad iniziare dal fatto che l’enorme quantità di gas proveniente dalla Russia sarà stoccata in un territorio devastato dai veleni e ancora in attesa di una seria opera di bonifica.
Di Maurizio Bolognetti, Direzione Nazionale Radicali Italiani
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