Vecellio: Cari compagne e compagni, quaranta cappuccini circa dopo... quello che (spero) forse si puo’ fare...

 

Sono cinque i parlamentari che si sono uniti allo sciopero della fame di Maria Antonietta Farina Coscioni, alla sua iniziativa nonviolenta e gandhiana di dialogo e di lotta intrapresa l’8 novembre: Mario Leddi (PD), Mario Pepe (PdL), Niccolò Rinaldi (Italia dei Valori), Domenico Scilipoti (Italia dei Valori), Maurizio Turco (radicale); con loro centinaia di cittadini, pazienti e loro famiglie; una iniziativa importante, tanto più straordinaria in quanto silenziata; una mobilitazione che nonostante tutto prende corpo giorno dopo giorno.
 
Quei sei parlamentari sul migliaio che sono tra Camera, Senato, Parlamento Europeo onorano il loro mandato, e dimostrano, concretamente, che politica e impegno non equivalgono obbligatoriamente a privilegio e a occupazione di potere.
Il recente congresso di Radicali Italiani, nella sua mozione “sottolinea la straordinaria iniziativa di grande significato politico assunta da Salvatore Usala, Giorgio Pinna, Mauro Serra e Claudio Sabelli, malati di sclerosi laterale amiotrofica, che hanno intrapreso uno sciopero della fame, per loro particolarmente oneroso. Come già Luca Coscioni e Piergiorgio Welby, hanno deciso in prima persona di lottare con gli strumenti della nonviolenza gandhiana, perché sia finalmente riconosciuto il fondamentale diritto a un’assistenza adeguata, come stabilito dalla legge”, e ha fatto suoi gli obiettivi dell’iniziativa di Maria Antonietta, denunciando nel contempo la grave inerzia e la colpevole, sorda, indifferenza del Ministero della Salute, che, dopo aver detto il falso, persiste.
Gli obiettivi, lo ricordo, sono:
1) Rendere noto l’effettivo utilizzo dei finanziamenti stanziati nel 2007 e nel 2008 per i “comunicatori” di nuova generazione, che consentono ai soggetti con gravi patologie e con compromissione della facoltà di parlare, di interagire con il mondo esterno.
2) Rendere effettiva ed operativa l’approvazione della nuova versione dell’assistenza protesica del nuovo Nomenclatore, in modo che sia garantita la fornitura adeguata ad ogni persona con disabilità.
3) Adottare le linee guida cui le Regioni si conformano nell’assicurare un’assistenza domiciliare adeguata per i soggetti malati di sclerosi laterale amiotrofica.  
Mi chiedo, giunto a circa quaranta cappuccini, come cercare di corrispondere a questo nostro impegno, oltre che a continuare il digiuno.
Potrebbe, forse, essere un’idea pensare di organizzare manifestazioni e presidi sotto la sede del ministero della Sanità o davanti palazzo Chigi, visto che Antonietta ha scritto una lettera a Berlusconi, investendolo anche formalmente della questione? Mi chiedo se non si debba/possa fare un atto parlamentare che raccolga le firme di parlamentari di maggioranza e di opposizione; mi chiedo se non sia il caso di organizzare un appello, che contenga gli obiettivi dell’iniziativa, e si invitino personalità a sottoscriverlo, e anche questo potrebbe essere utile per spezzare il muro di silenzio e di indifferenza... 
 
 
 
 

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