Turco:continua lo sciopero della fame ad oltranza per i malati di sla, per le vittime del dovere e dello stato, contro la proroga della rappresentanza militare

 

  • Dichiarazione di Maurizio Turco, deputato  radicali-PD, cofondatore del PDM (Partito per la tutela dei diritti dei  militari):
 
Condivido la decisione di Maria Antonietta Farina Coscioni  di continuare ad oltranza lo sciopero della fame fino al raggiungimento  di obiettivi - relativi a dati e servizi - che in un paese mediamente  evoluto sarebbero già a disposizione del pubblico. E faccio finta di non  capire come sia possibile che per l'assistenza di un malato di Sla non  solo si trovano i soldi ma li si preferisca spendere per i reparti di  terapia intensiva con una media di 1.700 euro al giorno per posto letto  mentre "non ci sono i soldi" per garantire 250 euro al giorno per  l'assistenza in famiglia. In altre parole: il corpo di Eluana Englaro lo si sarebbe conservato senza badare a spese, la vita dei malati di Sla  non viene valutata nemmeno 250 euro al giorno. Continuo dunque lo  sciopero della fame iniziato sabato 7 novembre anche su due altri  obiettivi: il primo è quello che chiede allo Stato di farsi carico  "delle vittime del dovere e dello Stato" cioè di tutte quelle persone  malate per causa di servizio ma abbandonate dallo Stato al proprio  destino. Il primo obiettivo, immediato, è quello di avere un quadro  completo di quante sono le persone in vita che hanno chiesto che gli sia  riconosciuta la causa di servizio, per quale malattia e quali le ragioni  per le quali gli è stata negata. Nelle prossime ore adotterò un caso  esemplare per far comprendere nel dettaglio la ferocia degli apparati.;  il secondo obiettivo è quello di richiamare l'attenzione, innanzitutto  dei Senatori, sul Decreto legge 4 novembre 2009 , n. 152 "disposizioni  urgenti per la proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e  a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' delle  missioni internazionali delle Forze armate e di polizia." in cui  all'articolo 3 comma 7 che prolunga il mandato della rappresentanza  militare. Questa proroga: non ha nulla a che vedere con quanto  preannunciato nel titolo e nelle premesse del decreto legge; e comunque,  non ha alcun connotato di necessità ed urgenza.

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