Sudan, Mecacci: nuova richiesta di arresto per presidente conferma giustezza opposizione a trattato. Italia approvi subito norme per collaborazione con corte dell’Aja

 

 
 
 
Dichiarazione di Matteo Mecacci, Deputato Radicale e Relatore dell’Assemblea Parlamentare dell’OSCE su Democrazia e Diritti Umani
 
La notizia della nuova richiesta di arresto da parte della Corte Penale Internazionale nei confronti del Presidente del Sudan Al–Bashir, questa volta per il reato di genocidio, conferma che sarebbe stato un errore approvato il trattato commerciale in discussione alla Camera. Ringrazio quindi coloro che, anche nel Partito Democratico, hanno deciso di condividere la necessità di un suo rinvio in Commissione dopo la presentazione di numerosi emendamenti, oltre che dei radicali, anche dell’IDV, dell’UDC e del Gruppo Misto.
 
Adesso però occorre che il Parlamento ponga rimedio a una situazione non più tollerabile e che vede il Paese la cui capitale ha dato il nome allo Statuto della Corte Penale Internazionale (lo Statuto di Roma), non aver ancora adeguato la legislazione interna per collaborare con questa istituzione. Si tratta di un ritardo di 10 anni che rappresenta un vulnus alla credibilità dell’Italia cui va posto rimedio al più presto.

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