Staderini e Rovasio: l’invito della Roccella a gay e trans a partecipare alla conferenza governativa sulla famiglia è ridicola

Eugenia Roccella
Ciò che è grave è che la conferenza non parla di divorzio breve, unioni civili, matrimonio gay, testamento biologico, filiazione legittima, adozioni
 
Stamane la Sottosegretaria Roccella, in un finto stupore, misto a finta sorpresa, ha precisato che alla Conferenza Governativa sulla famiglia, che si aprirà lunedì 8 novembre a Milano, “tutte le persone gay e trans che volessero venire, sono i benvenuti perché riconoscerebbero che essere figli di un uomo e di una donna è un’esperienza che unisce tutti…”. Ma cosa c’entra questo con una conferenza governativa sulla famiglia? La Sottosegretaria Roccella farebbe bene a non distrarre l’opinione pubblica dicendo cose ridicole di questa banalità. E ci mancherebbe pure che ad una conferenza governativa, promossa con fondi milionari, con spot pagati con i soldi di tutti i cittadini, andati sulle reti Tv pubbliche e private, con sbandieramenti di preti, arcivescovi e giornalisti di quotidiani religiosi, che addirittura avranno il ruolo di ‘rapporteur’ nei vari workshop previsti, non potessero accedere le persone gay e trans!
 
Ciò che la Sottosegretaria non dice è che la Conferenza governativa del mulino bianco, non affronta in nessuno dei tre giorni di lavoro i temi che in un qualsiasi paese civile, democratico e moderno, sono già divenuti leggi di civiltà.
La vera conferenza sulle famiglie (e non quella sulla famiglia del mulino Giovanardi), si aprirà a Milano lunedì alle ore 10,30, presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Milano, aperta a tutti i cittadini e a tutte le associazioni e realtà che vivono discriminazioni e pregiudizi grazie alla mancanza di leggi di riforma sul diritto di famiglia.
Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani e Sergio Rovasio, Segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti.

© 2010 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK

Nota sui commenti: i commenti lasciati dagli utenti del sito non vengono ne' censurati ne' verificati in base al contenuto. I commenti con link non vengono pubblicati. Per i commenti si utilizza la piattaforma Diqsus che memorizza sui suoi server tutti i dati degli utenti, compreso l'indirizzo IP in caso di eventuali segnalazioni per abusi o violazioni di legge. Tutti possono lasciare commenti, quindi non c'e' alcuna verifica sull'appartenenza degli utenti al partito o al movimento Radicale.