Situazione rifugiati a Torino, Pisano e Boni: da domani sciopero della fame a staffetta per chiedere assunzioni di responsabilità e rispetto dei diritti

Da domani militanti e dirigenti radicali piemontesi inizieranno uno sciopero della fame a staffetta e ad oltranza, per chiedere il rispetto del diritto di asilo e per sollecitare Governo, Prefettura, Regione e Comuni ad una concreta e tangibile assunzione di responsabilità.
Cominceranno la staffetta Felicita Torrielli (Socia fondatrice dell’Associazione Soomaaliya), Nathalie Pisano (Segretaria Associazione radicale Adelaide Aglietta) e Igor Boni (esponente dei radicali torinesi).
 
Dichiarazione di Igor Boni e Nathalie Pisano
“Quella che inizieremo domani è un’azione nonviolenta pienamente politica. La situazione dei rifugiati politici in Italia assume mese dopo mese contorni inaccettabili, nei quali il rispetto dei diritti umani, delle leggi e delle convenzioni internazionali è ormai la questione centrale da affrontare. Le recenti vicende torinesi, che peraltro stiamo seguendo e denunciando da oltre un anno, dimostrano che manca la volontà di intervenire e di risolvere i problemi. Per questo crediamo necessario un maggior coinvolgimento della Regione e chiediamo al Presidente Cota un incontro urgente per mettere sul tavolo le nostre analisi e le nostre proposte volte a creare un maggior coordinamento regionale che non faccia gravare tutto sulla città di Torino. Per questo vorremmo avere notizia dei primi 2 milioni di euro (di 6 previsti in tre anni come riportato da notizie giornalistiche) derivanti dall’accordo siglato tra Comune di Torino e Ministero dell’Interno per la realizzazione di interventi di assistenza, accoglienza e integrazione in favore di richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. Per questo chiediamo alla Prefettura che finalmente venga fatta chiarezza su cosa accadrà ai rifugiati di via Asti (teoricamente buttati fuori dalla caserma a fine mese), a quelli letteralmente dimenticati di via Bologna e agli altri che vivono in condizioni non accettabili sul territorio piemontese. Dato che parliamo di qualche centinaio di persone in tutta la regione non siamo disposti a credere si tratti di un problema irrisolvibile. Come sempre siamo disponibili al confronto e al lavoro comune con chiunque abbia a cuore il rispetto della legge.”
 
Torino, 7 giugno 2010
 
Per informazioni: Boni (348/5335309)

  

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