Situazione politica, Pannella: Berlusconi oggi è l'anello debole del Regime, Tremonti e Bossi puntano alla successione, D'Alema è complice. Ma noi vogliamo liberarci dal Regime, non da Berlusconi

 

"Oggi Silvio Berlusconi è assolutamente l'anello debole del Regime. Ne sono certo": così si è espresso Marco Pannella stamane nel corso di una conferenza stampa.
 
"Nel gennaio dell'81 - ricorda Pannella - con il mancato assassinio del giudice D'Urso, liberato grazie ai Radicali, l'anello debole del Regime partitocratico divenne il capo della P2 Licio Gelli, che infatti verrà arrestato poco dopo; analogamente oggi è in corso il tentativo di liquidare Berlusconi, presentandolo come un leader logorato e stanco.
L'aspirante alla successione è Giulio Tremonti, con un programma tutto "Dio, Patria e Famiglia" contro i "mercatisti", d'accordo con Bossi e con la complicità di D'Alema".
 
"Si va formando un accordo di potere sulle rovine della democrazia - denuncia Pannella – mentre noi pensiamo che Berlusconi non si deve toccare, ma battere con la democrazia e nella democrazia, da conquistare, e non nella partitocrazia attuale. Loro vogliono liberarsi da Berlusconi, noi dal regime partitocratico. Non esiste vera alternanza senza "alterità" politica, come dimostra la storia di questi sessant'anni
 
"Ieri sera a Ballarò - ha aggiunto Pannella - sono stati presentati dei sondaggi di Pagnoncelli, che ha cercato di accreditarci del solito "zero virgola", mentre alle europee abbiamo avuto il 2,4% e abbiamo annunciato la presenza delle liste "Bonino-Pannella" alle regionali. Cercano così di convincere la gente che siamo ridotti elettoralmente a 1/5 delle europee di giugno, mentre "Il Clandestino" pubblica un sondaggio di Crespi che solo nel Lazio ci dà al 2,7%. Non esiste dietro a questo la regìa di un "Grande Vecchio"- è il giudizio di Pannella - Solo dei piccoli stronzi,
ma pericolosi".
 
"Come ho preannunciato - ha concluso il leader radicale, giunto oggi all'ottavo giorno di sciopero della fame - il Satyagraha farà di questo inverno il più duro per i radicali, in cinquant'anni di lotta politica".

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