Sclerosi multipla/cura Zamboni, Farina Coscioni: la “confusione” del governo a proposito dei cosiddetti protocolli di sperimentazione della cura dei malati di sclerosi multipla

sclerosi multipla, riabilitazione

LE RISPOSTE INSODDISFACENTI DEL MINISTERO DELLA SALUTE CHE SI LIMITA A UN’ATTIVITA’ MERAMENTE NOTARILE.

Dichiarazione: Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale e co-presidente dell’associazione Luca Coscioni: 
 
Con una interpellanza urgente sottoscritta da una trentina di colleghi di vari gruppi parlamentari, ho chiesto al ministro della Salute di sapere quanti siano, e dove si svolgano, i cosiddetti trial clinici in corso a proposito della terapia Zamboni per i malati di sclerosi multipla, la loro efficacia, e quale ne sia l’onere finanziario. La risposta che ha dato oggi il ministero attraverso la sottosegretaria Francesca Martini è assolutamente deludente. Abbiamo constatato una assoluta confusione, dal momento che ci è stato comunicato che protocolli di sperimentazione avvengono a Pavia e a Milano, presso istituti clinici. Ma sono stati avviati anche dalle regioni Emilia Romagna e Lazio. Si vorrebbe sapere se queste ricerche sono tra loro connesse, se le sperimentazioni si svolgono sulla stessa base, sulla base degli stessi criteri, con una unitaria valutazione. A nessuno di questi interrogativi è stata data risposta. In sostanza quello che ci è stato detto è che quando, da qualche parte nel mondo risulterà che questa sperimentazione risulterà efficace, allora anche l’Italia darà il via. Ma qui si tratta di autorizzare la sperimentazione, non di limitarsi a registrare un evento in modo burocratico e notarile. Questo in contraddizione con quanto precedentemente dichiarato dallo stesso ministro della Salute Fazio che ci aveva comunicato come «la ricerca in questione, sia considerata molto promettente, è tuttavia in una fase iniziale”, e che occorre effettuare ulteriori studi. Non è mia intenzione alimentare false speranze nei malati e nelle loro famiglie, ma continuerò a pungolare il Governo e il ministero della Salute: è necessario avere un quadro, il più aderente possibile alla realtà su quanto sta accadendo: ritengo infatti sia utile, opportuno e necessario assicurare il massimo sostegno possibile alla conoscenza di queste ricerche e di queste sperimentazioni, nello spirito e nel solco di una tradizione, quella dell'associazione Luca Coscioni di cui sono co-presidente: quello della libertà di ricerca, di conoscenza da effettuare laicamente con spirito critico e mente aperta.

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