San Suu Kyi. Perduca: Ue cambi mandato a Fassino, basta col temporeggiamento si inviti la leader democratica a Oslo per la cerimonia dei Nobel

A seguito delle dichiarazioni di Cameron e Sarkozy, occorre che l'Unione europea riveda radicalmente il mando al suo inviato Fassino che in quattro anni non e' riuscito a incontrare Aung San Suu Kyi a differenza di esponenti delle istutuzioni USA che ne hanno ottenuto la liberazione seppur a tempo scaduto perche' potesse avere un minimo di impatto nelle elezioni farsa della settimana scorsa.
La liberazione della leader democratica birmana, che sicuramente continuera' a subire limitazioni e pressioni quotidiane, deve essere sostenuta politicamente a livello transnazionale per denunciare le violenze e i soprusi di un regime che sta facendo di tutto per costruirsi una reputazione internazionale che col temporeggiamento dell'Ue sembra guadagnare strada, mentre la Giunta militare continua a negare i visti anche agli operatori umanitari delle Nazioni unite.
Fassino e Frattini, sempre pronti a manifestare il proprio rammarico ex post, si adoperino perche' non vi siano restrizioni di parola e movimento per Aung San Suu Kyi in Birmania e la invitino ufficialmente alla cerimonia del conferimento dei Nobel a Oslo anche per manifestare solidarieta' a Liu Xiaobo.
Dichiarazione del Senatore Marco Perduca, co-vicepresidente del senato del Partito Radicale Nonviolento
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