RU486, Mellano: le leggi si applicano, se non piacciono si cambiano!

Dopo aver letto i lanci di agenzia con le dichiarazioni dell'onorevole Elena Maccanti, debbo, con dispiacere e preoccupazione, precisare, ad una deputata della Repubblica, che non è il Governo a fare le leggi!!!

Sulla troppo lunga e inutilmente travagliata vicenda circa l'utilizzo della metologia dell'aborto medico, accanto al aborto chirurgico, il rifermento legislativo unico ed invariato è sempre lo stesso da oltre 30 anni. Nessuna nuova "legge" a cui la Regione Piemonte si debba adeguare. La legge 194 del 1978, fortemente voluta dalle donne e dai radicali e confermata in due referendum abrogativi, all'articolo 15 prevede - con estrema lungimiranza - in capo alle regioni l'obbligo di promuovere "sull'uso delle tecniche piu’ moderne, piu’ rispettose dell'integrita’ fisica e psichica della donna e meno rischiose per l'interruzione della gravidanza".

La Regione Piemonte di Mercedes Bresso, come tutte le Regioni italiane, sono semplicemente chiamate a dare attuazione alla legge, alla luce della decisione dell'AIFA di introdurre anche in Italia - con un ritardo di oltre 20 anni sul resto d'Europa - la RU486, la pillola che garantirà, alle donne che vorranno ricorrere all'interruzione volontaria di gravidanza, una alternativa all'invasività dell'intervento chirurgico.

Lo dico da Presidente di Radicali Italiani, prima ancora che da candidato della Lista Bonino-Pannella alle prossime elezioni regionali: in Italia per far fare passi in avanti sull'utilizzo dell'aborto farmacologico è stata indispensabile e decisiva l'azione militante, democratica e nonviolenta dei radicali, ma per applicare una legge è sufficiente essere corretti ammistratori. Non a caso tutta la vicenda della RU486 in Piemonte parte con la Giunta Ghigo.

La Lista Bonino-Pannella appoggia la Bresso non per i trascorsi radicali, ma per la sua capacità di interpretare laicamente il proprio ruolo. Come su caso Englaro la Presidente Bresso disse "le sentenze si rispettano" ora sull'utilizzo della RU486 l'unica cosa da dire è un sempliccissimo: "le leggi si applicano".

Se poi la Lega ed in centro-destra vogliono cambiare la legge sull'aborto lo dicano chiaro e netto. Al Parlamento ed al Paese.

"legge 194/1978 art. 15. Le regioni, d'intesa con le universita’ e con gli enti ospedalieri, promuovono l'aggiornamento del personale sanitario ed esercente le arti ausiliarie sui problemi della procreazione cosciente e responsabile, sui metodi anticoncezionali, sul decorso della gravidanza, sul parto e sull'uso delle tecniche piu’ moderne, piu’ rispettose dell'integrita’ fisica e psichica della donna e meno rischiose per l'interruzione della gravidanza. Le regioni promuovono inoltre corsi ed incontri ai quali possono partecipare sia il personale sanitario ed esercente le arti ausiliarie sia le persone interessate ad approfondire le questioni relative all'educazione sessuale, al decorso della gravidanza, al parto, ai metodi anticoncezionali e alle tecniche per l'interruzione della gravidanza. ...."

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