Rogo Vascigliano: Zamparutti presenta interrogazione parlamentare

Elisabetta Zamparutti, deputata radicale in Commissione Ambiente, ha depositato oggi un'interrogazione parlamentare sulla grave situazione relativa al rogo di Vascigliano di Stroncone (Terni).
 
 
 
Al Ministro dell’Ambiente
Al Ministro del Lavoro
Al Ministro della Salute
Al Ministro dell’Interno
 
 
Premesso che:
 
nelle date 7 luglio 2009, seduta n.198, e 14 settembre 2009, seduta n.213, abbiamo presentato le seguenti interrogazioni n. 4-03482 e n. 4-03956 relative alla preoccupante situazione ambientale creatasi a Stroncone e in una vasta area comprendente limitrofi comuni del Ternano in seguito all’incendio divampato all’Ecorecuperi di Vascigliano di Stroncone (TR) nella notte tra il primo e il due luglio 2009;
 
in quel rogo, sedato dai vigili del fuoco con grande difficoltà e dopo diversi giorni di strenuo impegno (ben centotredici interventi nell’arco di quarantotto giorni), sono andati distrutti capannoni stipati all’inverosimile di rottami di plastica provenienti da carcasse di automobili (6929 tonnellate di plastica rispetto alle 3200 concesse);
 
a tutt’oggi rimangono non ancora adeguatamente conosciute le proporzioni del disastro che ha scatenato la diffusione nell’ecosistema di diossine e altri inquinanti cancerogeni, a discapito della salute degli abitanti e di numerosi piccoli agricoltori e allevatori della zona rimasti, tra l’altro, per mesi senza alcuna protezione e finiti economicamente sul lastrico;
 
su disposizione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Terni, dott. Maurizio Santoloci, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, dott.ssa Elisabetta Massini, sono state avanzate misure cautelari nei confronti dell’arch. Nicola Beranzoli, sindaco di Stroncone, del prof. Terenzio Malvetani, noto esponente politico di lunga militanza democristiana, imprenditore nonché presidente della Cassa di risparmio di Terni e Narni, dell’ing. Adriano Rossi, direttore del dipartimento provinciale dell’Arpa, nonché di Massimo Scerna, titolare della Ecorecuperi;
 
le accuse della magistratura sono estremamente gravi e vanno dall’incendio colposo alla produzione e commercializzazione di alimenti con diossina, al favoreggiamento di interessi economici di privati (come il figlio del Malvetani, proprietario di un agriturismo situato nel raggio di tre chilometri dalla Ecorecuperi), nonché alla dolosa attività di falsificazioni seriale e sistematica della realtà delle cose reali, creando disinformazione sulle gravissime e probabilmente non note conseguenze del disastro ambientale verificatosi;
 
la stampa locale, e in particolare Il Messaggero e Il Giornale dell’Umbria, in articoli apparsi mercoledì 17 febbraio 2010, riportando stralci della ricostruzione del pubblico ministero accolta dal giudice e contenuta nelle sessantacinque pagine dell’ordinanza, hanno parlato di una sorta di “cupola” il cui unico intento sarebbe consistito nel minimizzare, per evidenti tornaconti, l’allarme diossina e che avrebbe agito con pressioni, contatti, rilevazioni “pilotate” testimoniante anche da sei mesi di intercettazioni telefoniche;
 
sempre secondo le accuse, a causa delle blande ordinanze emanate dall’amministrazione comunale di concerto con l’Arpa, la popolazione avrebbe continuato a nutrirsi con alimenti contaminati, bevendo latte inquinato, mangiando carne di animali che avevano assunto diossina, nonché a commercializzare prodotti ortofrutticoli potenzialmente fortemente cancerogeni;
sono ovviamente riscontrabili nella popolazione sconcerto, indignazione, viva preoccupazione per la mancanza di dati effettivamente attendibili.
 
 
Si chiede di sapere:
 
se i Ministri in indirizzo intendano procedere con urgenza, e con quali strumenti, affinché si faccia chiarezza sulla dimensione del disastro ambientale prodottosi a Vascigliano di Stroncone;
 
quali rimedi i Ministri in indirizzo intendano adottare per ricondurre la situazione ad un minimo di normalità con riferimento, in primo luogo, alla tutela della salute della popolazione.

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