Risposta di Elisabetta Zamparutti al Direttore dell’Arpab Vincenzo Sigillito

 

In merito all’intervento del Direttore dell’Arpab Vincenzo Sigillito, dalle pagine del “Quotidiano” di domenica 30 maggio, secondo il quale l’Arpab non sarebbe tenuta a denuncia tempestiva, mi ha colpito che tra i riferimenti normativi che pure ha richiamato, sia mancato quello all’244 del DLGS 152/2006. Vi si legge: “Le pubbliche amministrazioni che nell'esercizio delle proprie funzioni individuano siti nei quali accertino che i livelli di contaminazione sono superiori ai valori di concentrazione soglia di contaminazione, ne danno comunicazione alla regione, alla provincia e al comune competenti.”
Proprio quell’Agenzia che in Basilicata è istituzionalmente preposta al “monitoraggio e al controllo dei fattori di rischio per la protezione dell’ambiente” e ad  “informare  la cittadinanza sullo stato dell’ambiente” ……ha atteso ben 13 mesi prima di dare comunicazione agli Enti interessati e ai cittadini dello sforamento da parte dell’inceneritore Fenice delle soglie di mercurio. Il quale inceneritore ha intanto continuato indisturbato ad operare e …ad inquinare.
E’ un dato di fatto che in questa vicenda il Direttore dell’Arpab sapendo ha taciuto e io chiamo questo tipo di comportamento “omertoso”.
Cosa vuol dire che l’Arpab non è tenuta a denuncia tempestiva? Dire come stanno le cose è fare dell’inutile allarmismo? Dal tenore della sua risposta, Sigillito mi pare più preoccupato di un arresto di Fenice che della salute dei cittadini.
Certo è che a lasciare interdetti non è solo il comportamento e le dichiarazioni di Sigillito, ma anche il silenzio della Procura di Melfi.
 

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