- Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario nazionale di Radicali Italiani
Il convergere di importanti leader politici, di destra e di sinistra, sulla storica proposta radicale del sistema uninominale maggioritario, non finisca, come già in passato, in un tradimento di se stessi e delle proprie idee.
Il dibattito che si è aperto, dentro e fuori il Partito Democratico, intorno al modello di opposizione e di alternativa al Governo Berlusconi, è destinato a rimanere sterile e vacuo in assenza di un forte legame con la riforma della legge elettorale.
Sino a quando le assemblee rappresentative si formeranno sulla base di sistemi proporzionali, infatti, la spinta partitocratica prevarrà su qualsiasi proposta di alternativa democratica e di riforma del sistema politico.
L’ampia aggregazione immaginata da Di Pietro, la “cosa altra” accennata da Vendola o il partito aperto di Veltroni, rimarrebbero comunque schiacciati dalle vecchie logiche dei partiti e degli apparati.
Solo una riforma elettorale che restituisca ai cittadini la pienezza della scelta dei loro rappresentanti, da eleggersi in collegi uninominali con sistema maggioritario, può dare un senso al dibattito sulla forma partito.
Il collegio uninominale, nell’assicurare uno stretto rapporto tra eletto e territorio, permette una selezione della classe dirigente aperta alla società civile ed attenta ai meriti ed alle capacità.
Occorre passare dalla “vocazione maggioritaria” al sistema maggioritario per evitare di ritrovarsi eletti solo i rappresentanti di cordate clientelari se non di veri e propri clan.
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