Dichiarazione di Marco Beltrandi, parlamentare radicale e Giulia Simi, Vicesegretaria dell’associazione Luca Coscioni
Ho presentato in Aula, grazie ad un lavoro congiunto con Giulia Simi, pochi ma importanti emendamenti sulla proposta di riforma universitaria in discussione alla Camera nel tentativo, purtroppo vano, di impedire che i principi ispiratori del ddl Gelmini non rimangano solo delle belle dichiarazioni di intenti.
Con i nostri emendamenti abbiamo perseguito i seguenti obiettivi:
una riforma fondata sulla valorizzazione del merito ha bisogno di un adeguato finanziamento, altrimenti è una riforma “sulla carta”. Nella riforma Gelmini mancano gli incentivi per insegnare di più e meglio, per fare ricerca di qualità, per premiare gli allievi eccellenti. E’ necessaria una responsabilizzazione piena dei dipartimenti e dei singoli docenti, per abbandonare la prassi dei “concorsi all’italiana”.
La c.d. riforma Gelmini non muta nei suoi elementi più rilevanti la struttura dell’università e le modalità di selezione. Si avrà solo un ulteriore trasferimento di potere dai professori “più deboli” ai professori “più forti”, nulla di più.
Sono invece necessarie delle procedure di reclutamento trasparenti e regolamentate nel rispetto di alcuni vincoli imprescindibili come la pubblicità degli atti e l’individuazione di linee guida internazionalmente riconosciute.
Si deve avere il coraggio di interrompere il gioco delle riforme che si limitano a spostare il potere dal centro alla periferia, e viceversa.
Servono investimenti seri ed un sistema di premi e penalità per le amministrazioni, i dipartimenti, i docenti, perché nessuna riforma si fa a costo zero.
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