Riforma Forense: Radicali, controriforma corporativa e illiberale

Riforma Forense
La riforma dell’ordine forense approvata oggi dal Senato è una controriforma che peggiora, se possibile, l’attuale ordinamento delle professioni elaborato nel periodo fascista.
Introdurre restrizioni anacronistiche all’accesso alla professione e trasformare il Consiglio nazionale forense in un organo, in tutti i sensi, “d’ordine”, se non di “pulizia”, collocherebbe l’Italia al di fuori – una volta di più – di quanto previsto dai Trattati dell’Unione europea.
Così come contrarie alla concorrenza e all’interesse dei consumatori sono la riserva della consulenza stragiudiziale, la reintroduzione delle tariffe minime, l’abolizione del patto di quota lite.
Mi auguro che alla Camera il provvedimento non passi e che FLI, che oggi ha votato a favore dell’intera proposta di legge, e IDV, che ha votato contro agli emendamenti radicali e a favore dei singoli articoli della legge, siano coerenti con quanto dichiarano a parole.

Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani, e Michele De Lucia, tesoriere di Radicali Italiani

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