Regionali. Farina Coscioni: anche in Umbria un voto per la legalità contro i compromessi e le compromissioni, contro i giochi delle parti e degli intrallazzi

A chi fa politica, a chi si candida a governare la “cosa pubblica”, credo sia giusto chiedere, pretendere, coerenza tra il dire e il fare: dire quello che si vuole fare, e farlo. E’ da sempre la caratteristica e la peculiarità radicale. Recentemente Giampaolo Pansa, parlando degli anni di

Tangentopoli, ha detto che i tangentocrati consideravano “inaffidabili” i radicali, non ci provavano neppure ad allungar loro bustarelle e tangenti.
Ha ragione: i radicali da questo punto di vista sono assolutamente inaffidabili, e continuano ad esserlo: sarebbero andati di corsa al più vicino commissariato, alla più vicina stazione dei carabinieri a denunciare la cosa. Il Partito Radicale è il partito più antico sulla scena politica
italiana. Nei suoi cinquant’anni e passa di vita non un solo dirigente, militante, iscritto è stato condannato, processato, indagato per reati contro la pubblica amministrazione. Questa è la “polizza d’assicurazione” che offriamo, che offro agli elettori.
 
La mia candidatura nella lista Bonino-Pannella alla presidenza della regione Umbria ha questo senso e significato, una candidatura "laica": laicità della politica come cifra da recuperare a partire dal territorio, ed è una candidatura "di frontiera": la frontiera della buona amministrazione, della trasparenza, della legalità, della legislazione "di qualità"; la frontiera
della apertura al mondo perché occorre fare un salto di qualità, oltrepassando i confini regionali; è una candidatura di pungolo e stimolo: perché tanto c’è da fare e da conquistare sulle materie di stretta competenza regionale, dalla Sanità alla medicina penitenziaria, dai progetti individuali di assistenza ai più deboli alla integrazione degli immigrati, dalle questioni legate alle tematiche ambientali: un tempo l’Umbria era il giardino verde d’Italia; anche in questa regione, assieme a inquietanti infiltrazioni mafiose e camorriste, si registrano allarmanti, gravi inquinamenti di materiali altamente tossici e pericolosi per la salute, in discariche illegali…
 
Nella terra di Aldo Capitini, che ha una lunga, consolidata tradizione di rispetto e di tolleranza, noi nonviolenti gandhiani chiediamo un voto di rottura: rottura dei compromessi e delle compromissioni, dei giochi delle parti e degli intrallazzi. Un voto di alternativa reale. In una parola, un voto radicale alla lista Bonino-Pannella.

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