RAI, Beltrandi: presentata interrogazione a Berlusconi sulle cause del mancato rinnovo del contratto di servizio pubblico radiotelevisivo

Rai viale Mazzini, statua cavallo
Dichiarazione di Marco Beltrandi, deputato radicale
Il contratto di servizio pubblico radiotelevisivo per il triennio 2010-2012 non è stato ancora sottoscritto dal Ministro ad interim per lo sviluppo economico Silvio Berlusconi e la Rai. Un ritardo inspiegabile e grave.
Il ritardo è inspiegabile poiché tutte le fasi precedenti sono concluse da tempo. Le ricordo in ordine cronologico: Il 26 novembre 2009 L’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni ha approvato le “Linee guida sul contenuto degli ulteriori obblighi del servizio pubblico generale radiotelevisivo”. In seguito a ciò la bozza del contratto di servizio 2010-2012 è stata licenziata dal C.d.A. RAI l’11 febbraio 2010.
Il 9 giugno 2010 la Commissione Bicamerale di Vigilanza RAI ha espresso il parere obbligatorio sulla bozza di contratto predisposta dalla Rai apportandovi, tra l’altro, notevoli miglioramenti.
Ora manca solo la firma tra l’esecutivo e la Rai, che non si affanna a richiederla poiché il servizio le è comunque attribuito poiché il decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, cioè il “Testo unico della radiotelevisione”, prevede che “La concessione del servizio pubblico generale radiotelevisivo e' affidata, fino al 6 maggio 2016, alla RAI-Radiotelevisione italiana Spa.”.
Il ritardo è anche grave perché nessuna delle due parti contrattuali sembra avere a cuore le sorti della Rai o meglio, del servizio pubblico che deve fornire.
Con questo atto parlamentare, formale, vorrei sostenere Berlusconi e la Rai nell’impresa: sottoscrivere il contratto per rispettare lo Stato di diritto e il diritto dei cittadini a conoscere per deliberare. Perché questi principi, e il loro rispetto, sostengono tangibilmente la democrazia.

© 2010 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati



SEGUICI
SU
FACEBOOK

Nota sui commenti: i commenti lasciati dagli utenti del sito non vengono ne' censurati ne' verificati in base al contenuto. I commenti con link non vengono pubblicati. Per i commenti si utilizza la piattaforma Diqsus che memorizza sui suoi server tutti i dati degli utenti, compreso l'indirizzo IP in caso di eventuali segnalazioni per abusi o violazioni di legge. Tutti possono lasciare commenti, quindi non c'e' alcuna verifica sull'appartenenza degli utenti al partito o al movimento Radicale.