RAIUno trasmette in questi giorni la fiction dal titolo “Il sorteggio” rievocando alcuni episodi accaduti prima e durante il processo alle BR del 1977-1978, a Torino.
Il protagonista della trama è un operaio, sorteggiato nella giuria popolare del processo.
Nel film, incredibilmente, oltre a non collocare al centro della storia la figura della di Adelaide Aglietta, in quegli anni segretaria del Partito Radicale, addirittura la si relega nell’oblio.
Adele ebbe un ruolo assolutamente centrale nello svolgimento del processo in quanto, dopo decine e decine di rifiuti da parte di cittadini estratti a giurati popolari, accettò l’incarico essendo lei stessa casualmente estratta.
La centralità, l’importanza della sua figura per lo svolgimento del processo - proprio per la forza con la quale accettò l’incarico in seguito al sorteggio del suo nome -, fu riconosciuta dagli stessi brigatisti, dal giudice Guido Barbaro che condusse eroicamente l’aula fino alla sentenza e da tutti gli avvocati che, altrettanto eroicamente, accettarono l’incarico come difensori d’ufficio.
La RAI è giunta a censurare persino la memoria radicale.
Adelaide, con i suoi comportamenti, percorse senza incertezze la strada della legalità, tanto da divenire il simbolo del rispetto del dovere di ogni cittadino, della legalità dello Stato e, al contempo, del diritto di difesa degli imputati.
Per questo motivo ho chiesto al Direttore Masi un intervento urgente per realizzare, all’interno di uno dei contenitori di informazione della Rai, un programma di approfondimento per ricordare la storia, la figura, l’esempio, la scelta coraggiosa e responsabile di Adelaide Aglietta.
Dichiarazione di Marco Beltrandi, parlamentare radicale in Commissione di Vigilanza RAI
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