Radicali: Lettera aperta al Ministro dei Beni Culturali
E' per questo che le trasmettiamo questa lettera aperta, perchè Ella possa farsi un'idea compiuta.
Nel 1926, Savini accertò che la struttura romana nascosta dalle varie casupole era il Teatro Romano d'Interamnia. Per queste ultime fasi della ricerca scrisse una relazione che venne verbalizzata alla Regia Accademia dei Lincei, il 30 Dicembre 1926. Il podestà dell'epoca stilò un progetto per il recupero della struttura romana che prevedeva l’abbattimento delle casupole che vi insistevano sopra. A seguito di ulteriori sventramenti, con il consenso del Sovraintendente Edoardo Galli, competente per Marche, Abruzzo e Dalmazia, si scoprirono le mura ellittiche di cui parlava Irendlander, storico dell'arte tedesco.
Il Ministro Bottai, vista l'imponenza dei reperti, si recò personalmente a Teramo per i necessari sopralluoghi e stanziò 150.000 Lire nel 1938, per rimettere a vista il Teatro.
Sig. Ministro, alla luce dei fatti che Le riportiamo e verificabili in loco e dagli atti pubblici che Ella cita è poco, a nostro avviso, parlare di uno scempio e di sperpero di pubbliche risorse. Un sito di questa importanza, citato da Plinio, Silo Italico ed altri, è possibile che venga cementificato? E per di più in alcune sue parti spostato in altro sito? E' ragionevole? E perchè i fondi stanziati per l'abbattimento verranno stornati per fare altro? A chi giova tutto ciò? Non ai cittadini teramani che sono per il totale recupero.
Renato Ciminà, Presidente Liberali Teramani
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