Pillola del giorno dopo: avvertimento dell'Ordine dei Medici contro Silvio Viale

Questa mattina Silvio Viale ha reso pubblico che, a seguito del procedimento disciplinare aperto per avere prescritto la contraccezione di emergenza (più nota con il nome improprio di “pillola del giorno dopo”) in varie occasioni pubbliche, l'ordine dei Medici di Torino gli ha inflitto la condanna dell’AVVERTIMENTO.

 

Durante la Conferenza Stampa presso la sede dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta, Nathalie Pisano, membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, ha ribadito la richiesta di abolire la ricetta per la “pillola del giorno dopo” e ha ricordato come vi siano state e siano in corso in molte città italiane iniziative pubbliche di prescrizione della contraccezione di emergenza, ma che solo a Torino si è aperto un procedimento disciplinare contro Silvio Viale.

 

Igor Boni, segretario dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta, ha annunciato l’invio di una lettera aperta al Presidente dell’Ordine di Torino, Prof. Amedeo Bianco, che è anche Presidente della FNOMCeO, confidando in un incontro ed in un adesione alla richiesta di abolire la ricetta per la contraccezione di emergenza. Nella lettera, tra l’altro, vi è scritto “Non vi sembra incredibile che l’Ordine si spenda per limitare la possibilità d’azione del Dott. Viale (che prescrive ricette anche per sopperire al boicottaggio di altri) e non faccia assolutamente nulla contro chi, in barba a qualsiasi legge e con l’alibi dell’obiezione di coscienza, quelle ricette non le prescrive costringendo le donne, a Torino come a Roma, a percorsi umilianti e stressanti per ottenere quello che le donne americane o francesi possono avere andando nella farmacia più vicina, senza l’obbligo della ricetta?”

 

Silvio Viale, ricordando come vi sia una mobilitazione nazionale da parte dell’Associazione Luca Coscioni, ha esordito dicendo di essere “amareggiato, deluso, ma non scoraggiato” e che considera il provvedimento una ”ingiustizia, che non tiene conto del valore informativo e preventivo delle prescrizioni in una situazione di insufficienza del sistema sanitario”, aggiungendo “di non avere mai distribuito le ricette come se fossero volantini, ma di avere sempre compilato le ricette in modo individuale, trattandosi peraltro di ricette di tipo nominale e non ripetibile”. “E’ chiaro che continuerò a prescrivere la ricette in ogni occasione, 24 ore su 24, come forma di legittima difesa a tutela principale delle pazienti, come a tutela esclusiva delle pazienti è la necessità terapeutica di abolire la ricetta”. Silvio Viale ha annunciato il ricorso alla Commissione Centrale Esercenti le Professioni Sanitarie (c/o il Ministero della Salute) e ha concluso dicendo che “è ora che anche in Italia si attivi la procedura per l’abolizione della ricetta e che, se non lo faranno le ditte farmaceutiche, è possibile che l’iniziativa sia presa da altri soggetti in rappresentanza dei pazienti, delle donne, dei loro partner e delle loro famiglie.”
 

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