Dichiarazione di Marco Beltrandi, Deputato Radicali - Pd e membro della Commissione di Vigilanza Rai
È bene chiarire una volta per tutte che la decisione della Commissione di vigilanza di collocare le Tribune elettorali negli spazi di prima serata è assolutamente legittima, non contrastando con nessuna legge o sentenza della Corte costituzionale, ma anzi trovando la propria base giuridica nella lettera della legge 28/2000. La stessa Agcom non mette in discussione questa scelta.
La Rai, invece, sta tentando di mischiare le carte, facendo credere che tutte le trasmissioni di informazione siano vietate per evitare così che gli italiani possano conoscere tutte le forze politiche in gioco anziché quelle decise dai Vespa, Floris o Santoro di turno.
In realtà, nei 30 giorni prima del voto la “diffusione di notizie” nei programmi di informazione è sempre consentita, avvenga essa nei telegiornali veri e propri o nei programmi come Report o Tv7.
Sia l’art. 2 della legge 28/2000 che la sentenza n 155/2002 della Consulta, infatti, tutelano la “diffusione di notizie” e non i programmi che si autodefiniscono “di informazione”.
Con questa interpretazione dell’articolo 6 comma 4 del Regolamento, che è poi la sua interpretazione naturale, anche i residui dubbi giuridici, ove ce ne fossero, sarebbero spazzati via.
Evidentemente il servizio pubblico radiotelevisivo non vuole i confronti fra i candidati in regime di par condicio, ed è disposta ad ogni falsificazione, anche la più vergognosa, pur di allontanare da se ciò che altrove sarebbe considerato normale ed ovvio.”
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