Pannella: finalmente evidente a chi vuol vedere una grande coppia del Regime: Silvio Berlusconi – Massimo D’Alema

“Finalmente è evidente a chi vuol vedere una grande coppia del regime italiano: quella Silvio Berlusconi-Massimo D’Alema”. Così il leader Marco Pannella, intervenendo ai microfoni di Radio Radicale, ha commentato la candidatura di D’Alema a ministro degli Esteri dell’Unione europea. “Quella della coppia fissa Berlusconi-D’Alema è una storia ufficiale, non di gossip, che i radicali documentano da tempi insospettabili – ha continuato Pannella – In occasione dell’ultima campagna partigiana per le elezioni europee, inviammo un volantone elettorale nel quale raccontavamo come proprio quella coppia, nel 1999, con un vero e proprio colpo di stato contro la democrazia si oppose alla candidatura di Emma Bonino alla Presidenza della Repubblica”. Questo, ha ricordato il leader radicale, nonostante “l’80 per cento degli italiani dicesse di sostenerla e nonostante le sue capacità, dimostrate da ultimo in quanto Commissaria dell’Ue”.

“Oggi lo schema si ripete in modo più evidente – ha spiegato Pannella - a dimostrare quanto sul piano di fondo ci siano le stesse strategie politiche e geopolitiche ad accomunare D’Alema e Berlusconi. Una convergenza che in questa occasione paga un prezzo, in termini di esposizione mediatica, cui i due non sono abituati, usi come sono ad anteporre la ragion di Stato al senso dello Stato e della legalità. Ma da Radio Radicale, inascoltato, già il 13 settembre avevo annunciato come ormai da settimane Josè Manuel Barroso – allora in cerca di una riconferma alla guida della Commissione di Bruxelles – facesse sapere che, se confermato, avrebbe desiderato molto avere al suo fianco D’Alema come ministro degli Esteri. Berlusconi e D’Alema – ha concluso l’esponente radicale – dopo essersi stretti per stare assieme nella tenda del dittatore Gheddafi, non avranno difficoltà ad abbracciarsi per il posto di ministro degli Esteri dell’Ue e, magari da lì, a stringersi ancora per stare nella stessa dacia di Vladimir Putin, ovviamente per gli stessi ‘obiettivi strategici’”. 
 

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