Nucleare, Mellano e Pisano: Formigoni, Polverini e Zaia si defilano...Cota rimane con il cerino in mano.

 

 

Bruno Mellano e Nathalie Pisano (capolista Lista Bonino-Pannella rispettivamente a Torino e Novara) hanno dichiarato:

 

“Rispetto alla scelta nucleare, nell’ultima settimana sono fioccati i NO da parte di vari candidati del centrodestra alla carica di governatore: ha aperto la strada Luca Zaia in Veneto, poi ieri sono arrivati i “viva il nucleare ma non nella mia regione” di Roberto Formigoni e di Renata Polverini Questi ultimi hanno adottato la motivazione “leghista” di Zaia: visto che la Lombardia e il Lazio raggiungeranno tra breve l’autosufficienza energetica, non hanno bisogno del nucleare. Una motivazione egoista e quasi secessionista, che se ne frega altamente dell’interesse nazionale e guarda unicamente al proprio tornaconto locale … ed elettorale.

Il povero Roberto Cota, in Piemonte, è rimasto con il cerino in mano. Adesso cosa farà? Si accoderà al trenino dei suoi colleghi o continuerà a fare il “duro e puro”, dichiarando che è favorevole ad una centrale nucleare a Trino Vercellese (che è sicuramente prevista nelle mappe del governo anche se queste saranno rese pubbliche solo dopo il voto regionale)?

 

In attesa di sapere a chi Cota tenterà di passare il cerino, registriamo la dichiarazione coraggiosa di Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo con delega all’energia, che ieri, in una video-chat su corriere.it, ha detto testualmente: “E’ chiaro che nessuna centrale si farà contro la volontà della Regione, è una cosa che non accadrà mai”. Coraggiosa perché Saglia rischia la poltrona; già voci di corridoio lo davano detronizzato da Daniela Santanchè, che deve essere premiata per essersi trasformata da “pasionaria di destra” a fan del Cavaliere. Per fortuna questo governo capace di tutto non è arrivato fino a questi livelli ma se Saglia continuerà a tenere la schiena dritta rischia di essere fatto fuori al minimo intoppo.

 

Dulcis in fundo,il Governo non riesce a varare né lo statuto dell’Agenzia per la sicurezza nucleare (si era impegnato a farlo entro il 15 novembre scorso) né il decreto sugli indirizzi operativi della Sogin, la società che deve occuparsi della messa in sicurezza del vecchio (e nuovo) atomo italiano.

E sempre ieri è arrivata dall’Unione Europea l’ennesima procedura di infrazione a carico dell’Italia proprio sul meccanismo del decommissioning nucleare oltre che sui sussidi Cip 6 alle energie rinnovabili e “assimilate”.

 

Il Ministro Scajola, con questi chiari di luna, come farà a rassicurare – sempre in funzione elettorale - i liguri dell’Ansaldo che il rilancio del nucleare italiano va a gonfie vele?

 

 

 

 

 

Mellano (348/5335302) Pisano (320/9722843)
 

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