Nucleare, Manfredi e Pisano: Zaia prudente, Cota reticente. Questo il federalismo in salsa leghista?

Dichiarazione di Giulio Manfredi e di Nathalie Pisano (Comitato nazionale Radicali Italiani):

 

Dopo il varo del decreto legislativo del governo sui criteri di localizzazione delle centrali nucleari, i due “giovani leoni” della Lega Nord, Roberto Cota e Luca Zaia (neo-candidati alla presidenza delle regioni Piemonte e Veneto) hanno reagito in modo opposto. Cinque giorni fa, Cota dichiarò pubblicamente che «il problema delle localizzazioni delle centrali non è all’ordine del giorno. La Lega è a favore del nucleare di nuova generazione che ci permetterà di ridurre i costi dell’energia che in Italia sono più alti del 40% che nel resto d’Europa” (“La Stampa”, 18/12/09). Delle due l’una: o Cota non sa di cosa parla o ciurla nel manico. Il problema delle localizzazioni è all’ordine del giorno e lo sarà fino a quando il governo comunicherà la scelta definitiva sui siti (e noi lo sfidiamo a farlo prima delle elezioni regionali). E le centrali che il governo intende costruire non sono di nuova generazione, si basano sul sistema Epr francese, che ha già prodotto incidenti rilevanti sia in Francia sia in Finlandia.

Ieri, alla notizia del decreto governativo, Cota ha preferito tacere (visti i precedenti) mentre il veneto Zaia ha messo subito le mani avanti rispetto a un’eventuale centrale a Rovigo: “Il Veneto è una regione molto antropizzata, e non c’è tanto spazio … terrò conto delle indicazioni del popolo”.

A Venezia e Rovigo prudenti, a Torino e Novara reticenti. E’ questo il federalismo in salsa leghista?
 

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