Se i progressi della ricerca vengono rifiutati quando si tratta di nascere ed accolti acriticamente quando si tratta di morire, si deve concludere che dolore e sofferenza sono i veri caposaldi a sostegno della sacralità della vita.
Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale e fondatrice dell "Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica"
Gli Accademici di Stoccolma hanno dato un chiaro segnale: l'assegnazione del Nobel a Edwards è un esplicito riconoscimento, atteso e auspicato, che premia la ricerca scientifica e la sua libertà, contro tutti i fondamentalismi religiosi, ideologici e politici
Cosa spinge invece i difensori della sacralità della vita ha criticare il premio al padre della fecondazione in vitro?
Quando si tratta di nascere l' utilizzo della scienza e della "tecnica" è per loro considerato un abuso, bisogna farlo come natura prevede e non come i progressi della scienza medica oggi consentono. Risultato, chi vuole figli e non li può avere secondo natura, deve annegare in un mare di tristezza.
Al contrario, capovolgendo il ragionamento, chi vuol morire secondo natura deve prolungare la propria esistenza in un mare di sofferenza perchè non è un più un abuso utilizzare i progressi della scienza per allungare il tempo della morte.
Se i progressi della medicina vengono rifiutati quando si tratta di nascere ed accolti quando si tratta di morire si deve concludere che tristezza e sofferenza sono i veri caposaldi dei "sacralizzatori" della vita, ovvero il sadismo ha preso il posto dell'amore.
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