Milano/Cimitero “ad Martyres”: Veglia e presidio nonviolento radicale, con incatenamento al Pirellone, per 24 ore di dialogo con i cittadini e con i Consiglieri regionali della Lombardia

30/11/2009

Milano, 30 novembre 2009

Lanciato un appello dal Portavoce Lucio Bertè a ciscun Consigliere affinchè, dopo il voto-truffa negativo della Commissione Cultura, ognuno voti secondo coscienza la Mozione 307 per la salvaguardia e la valorizzazione del Cimitero “ad Martyres” di S.Ambrogio. La Mozione sarà il secondo argomento all’OdG nella seduta consiliare di domani pomeriggio, l’ultima prima della festa del Patrono. Il volantino riporta sul retro la lettera del Presidente Formigoni con l’auspicio di un voto a favore della Mozione 307 (incredibilmente disatteso in Commissione dalla Lega).

Sul davanti il seguente messaggio :

● il sito del’antico Cimitero paleocristiano “ad Martyres”, scelto da S.Ambrogio per costruirvi la sua Basilica, può diventare un “Giardino della Memoria dedicato ai martiri cristiani dal I° al IV secolo, santi milanesi noti e venerati da due millenni ed eroi civili ignoti, morti per la libertà religiosa di tutti, per un diritto fondamentale della persona, allora come oggi e sempre.

UN GIARDINO COSI’ ESISTE IN COREA, MA NON IN EUROPA !

● Cittadini di ogni parte del mondo hanno chiesto per il Cimitero dei martiri il rispetto dello “Spirito del Luogo”.

● I milioni di visitatori dell’Expo 2015 che visiteranno anche S.Ambrogio, cosa è meglio che trovino accanto alla Basilica, un luogo per ricordare, riflettere e meditare oppure un banale e inutile parcheggio che si può fare in mille altri luoghi più adatti ?

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I RADICALI CHIEDONO AI CONSIGLIERI REGIONALI DELLA LOMBARDIA UN VOTO DI COSCIENZA SULLA MOZIONE 0307

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● La Lombardia vuole essere partner di eccellenza dell’Unesco : allora può e deve applicare al sito “ad Martyres” la Convenzione dell’Unesco del 2003 per la salvaguardia del Patrimonio Immateriale Intangibile e il Codice per la tutela dei Beni Culturali e Paesaggistici.

● La Lombardia non può consentire a nessuno la distruzione di un patrimonio suo e dell’umanità

● La Lombardia può e deve imporre i suoi valori tanto alle Soprintendenze “romane” quanto alle Amministrazioni milanesi. Non il contrario.

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