Dopo oltre un anno di “riflessione” la Regione Lombardia ha mancato nel modo più maldestro l’occasione offerta dalla Mozione dei radicali per salvaguardare la natura storica (e i significati civili e religiosi connessi) del sito su cui sorge la Basilica di S.Ambrogio, cioè l’antico cimitero paleocristiano “ad Martyres”, già destinato alla distruzione dal Sindaco Albertini con l’imposizione ai milanesi, grazie ai pieni poteri “centralisti” avuti dal Presidente Berlusconi, di un parcheggio interrato di 5 piani : una speculazione “privata” dichiarata di “pubblica utilità”, ignorando le preesistenze archeologiche, la storia di Milano, le sue tradizioni e lo spirito del luogo.
La Regione Lombardia a sua volta ha dimostrato l’incapacità di adottare una soluzione politica lungimirante e autonoma. Non ha preteso da Milano il rispetto dei principi declamati nello Statuto e nelle Leggi regionali, mentre avrebbe potuto approvare la proposta radicale per la valorizzazione del sito ad Martyres come Giardino della Memoria, primo in Europa e nel mondo, dedicato ai martiri cristiani dal I° al IV* secolo, vittime delle persecuzioni subite per affermare da nonviolenti la libertà di professare le proprie convinzioni religiose.
Su quanto accaduto e sulle nuove iniziative, Lucio Bertè ha dichiarato: “Albertini con una decisione “dittatoriale” ha scavalcato il Consiglio comunale, ma la Moratti, contraria a parole, poteva ridargli potere decisionale. Invece alla fine pur di difendere il progetto di Albertini, è arrivata a mentire :“il Cimitero ad Martyres non è lì”. Smentita dalla relazione mandata alla Regione alla fine dello scorso mese di novembre dalla Soprintendenza ai Beni archeologici, che poi in un altro documento allegato, annuncia che al 2° piano interrato del parcheggio ci sarà un bel pannello pieno di foto a colori di sepolture con scheletri inumati nella nuda terra, nelle diverse giaciture. Il pannello spiegherà che appartenevano all’antico Cimitero “ad Martyres”, purtroppo non lo spiegherà alla Moratti, ma ai pochi automobilisti di passaggio per seppellire la loro auto nei nuovi “loculi” di cemento. Dal canto suo, il Consiglio regionale era libero di decidere di tutelare il sito per i valori immateriali che rappresenta, in piena libertà ed autonomia, ma non ha esercitato nè l’una nè l’altra. La Lega Nord ha imposto le menzogne del Sindaco sulla natura storica del luogo e alla fine si è nascosta dietro un parere di una Soprintendenza, ufficio periferico di un Ministero “romano”. Che pure due anni fa aveva dichiarato: “per noi il parcheggio è sconsigliabile, ma è stata una decisione politica”. Il gioco delle tre carte, al posto della legge e delle regole democratiche, alla spalle dei cittadini, che per questo sono autorizzati a reagire con una salutare “rivolta” nonviolenta, radicale. Oggi tutti questi ipocriti, civili e religiosi, masticatori di radici cristiane, “crociati” contro gli immigrati discendenti dai Santi africani patroni delle città lombarde, spacciatori di crocifissi “made in China”, simoniaci, mentitori, sepolcri imbiancati, si “affasciano” nella devozione al Santo patrono avendo già stabilito tra pochi giorni la distruzione del luogo a lui più caro, il Cimitero ad Martyres dove probabilmente Ambrogio si intrattenne con Agostino a ragionare tra le tombe sul messaggio dei martiri”. Intanto il Vescovo ortodosso Silvano di Luni ha confermato che firmerà il ricorso al Tribunale civile ex art. 700 c.p.c. per bloccare l’espianto del Cimitero. Il ricorso è stato commissionato dai Radicali per Sant’Ambrogio che confermano la resistenza nonviolenta all’inizio dei lavori, per il tempo necessario alla presentazione del ricorso. Da domani raccoglieranno il denaro necessario per il ricorso, con ricevute-nomina a “Cavalieri del Cimitero ad Martyres di S.Ambrogio” del valore di 10 euro, collocati tra i cittadini, a partire dai Consiglieri regionali che hanno invano tentato di salvare il Cimitero con il loro voto a favore della Mozione radicale.
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