Italia-Libia, Mecacci: Vertice di oggi ha discusso dell'istanza dell'Eni contro la "tassa Gheddafi" imposta dal trattato?

Eni

 

  • Dichiarazione di Matteo Mecacci, Deputato radicale, Membro della Commissione Esteri, Relatore OSCE su Democrazia, Diritti Umani e questioni umanitarie
 
Lo scorso 14 settembre in un articolo pubblicato su Affari e Finanza di Repubblica, il giornalista Giovanni Pons riportava la notizia che qualche giorno prima l’Eni avrebbe presentato un’istanza presso l’Agenzia per le Entrate contro l’addizionale Ires (oltre 200 milioni di euro all’anno) che gli azionisti della società del cane a sei zampe dovranno pagare per finanziare il Trattato di amicizia con Gheddafi: e cioè  per finanziare le opere che altre società italiane si vedranno appaltate e che dovranno essere realizzate in Libia.
 
Quello di oggi è l’ennesimo vertice politico bilaterale che si è svolto nel corso degli ultimi mesi tra Italia e Libia e cade, non a caso, a pochi giorni dalla visita in Libia del Sottosegretario Urso accompagnato da decine e decine di imprese che dovrebbero essere beneficiate dalla “tassa Gheddafi” imposta all’Eni. Per queste ragioni sarebbe interessante conoscere quale sia la posizione del Presidente del Consiglio e del Governo rispetto a quest’iniziativa intrapresa dall’Eni contro l’addizionale Ires, considerato anche che il Ministero del Tesoro è, tra gli altri, un azionista non irrilevante dell’Eni. Inoltre, sarebbe interessante conoscere anche quale sia la reazione delle autorità libiche a questa iniziativa dell’Eni e se nel vertice di oggi se ne sia discusso.
 

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