Iran, Mecacci: parlamento sia informato su iniziative Italia a difesa vite umane. Deputati radicali presentano interrogazione urgente al ministro su violenze e violazioni libertà individuali

 

  • Dichiarazione di Matteo Mecacci, Deputato Radicale, Relatore OSCE su Democrazia Diritti Umani e Questioni Umanitarie:
 
Insieme ai miei colleghi Radicali abbiamo presentato un’interrogazione urgente al Ministero degli Esteri affinche’ il Governo informi al piu’ presto il Parlamento su quali iniziative intende intraprendere a difesa della vita di migliaia di manifestanti a rischio di violenze e di morte in Iran. In particolare chiediamo al Governo di spere quali iniziative intenda prendere per garantire il rispetto della libertà di comunicazione attraverso internet e i telefoni cellulari in Iran e dall’Iran verso l’esterno, e se non intenda adottare sanzioni individuali di tipo economico e personale (divieto di concessione di visti ecc.) nei confronti dei membri del governo iraniano e dei responsabili degli apparati di sicurezza che hanno provocato le violenze e le repressioni in corso.
 
Di seguito il teso completo dell’interrogazione
 
Interrogazione a risposta orale in commissioneal Ministero degli Esteri dei deputati radicali a prima firma di MATTEO MECACCI, Marco Beltrandi, Rita Bernardini, Maria Antonietta Farina Coscioni, Murizio Turco, Elisabetta Zamparutti
 
 
Premesso che;
 
il 27 dicembre 2009 (domenica), giorno dell’Ashura (la maggiore celebrazione religiosa sciita) ha rappresentato, come hanno testimoniato le principali testate giornalistiche italiane tra le quali il Sole 24 ore uno dei giorni più drammatici e significativi della crisi politica iniziata all’indomani delle elezioni presidenziali in Iran del 12 giugno scorso;
il paese rompe gli argini e scende in piazza contro il governo: migliaia di persone scendono in piazza mescolandosi alle processioni religiose;
il regime iraniano decide di reprimere con la violenza gli oppositori, diventandoil centro di Teheran un vero e proprio campo di battaglia. Negli scontri tra polizia e manifestanti come ha annunciato la televisione di stato della repubblica islamica, che cita il ministero dell'Intelligence iraniano si registrano almeno 15 morti tra loro, anche il nipote del leader dell’opposizione Mir Hossein Moussavi. Gli arrestati sarebbero oltre 300;
un sito dell'opposizione riferisce di scontri avvenuti anche nelle città di Isfahan, Shiraz e Najafabad. In quest'ultimo centro, luogo natale dell’ayatollah dissidente Hossein Ali Montazeri, la tensione è alta fin da domenica scorsa, quando è stata annunciata la morte del leader religioso;
nella notte fra il 27 e il 28 dicembre 2009 è stato anche arrestato l'ex ministro degli Esteri iraniano Ibrahim Yazdi, capo del Movimento di liberazione dell'Iran (Mli, opposizione liberale) come indica il sito internet d'opposizione Rahesabz. Il leader dell'Mli, un movimento di opposizione senza riconoscimento legale ma tollerato da numerosi anni, era stato convocato la settimana scorsa al ministero dell'Intelligence ma aveva disertato questa convocazione, ha precisato il sito;
ad oggi (lunedì 28 dicembre 2009) l'opposizione è di nuovo scesa in piazza, a Teheran: la polizia ha usato i gas lacrimogeni per disperdere i dimostranti. E continuano anche gli arresti eccellenti, tra cui quello del più stretto collaboratore del leader dell'opposizione Mir Hossein Moussavi. Infine, cosa estremamente grave è che da questa mattina a Teheran è stato disattivato il servizio di sms dei telefoni cellulari oltre che come riferisce il sito Rahesabz, il servizio Messenger di Yahoo non è più attivo;
la comunità internazionale in primis gli USA "condannano fermamente" queste violenze, come ha dichiarato in un comunicato Mike Hammer, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale. "La speranza, la storia ed anche gli Stati Uniti, sono dalla parte di quelli che vogliono esprimere in modo pacifico i loro diritti universali";
la situazione che si sta venendo a creare rischia di provocare una reazione a catena, dato che tra 40 giorni, come da tradizione sciita, saranno ricordate le vittime di questa Ashura di sangue.
 
Chiede di sapere
 
quali iniziative abbia intenzione di adottare il Governo italiano, di concerto con altri Governi democratici, al fine di garantire il rispetto della libertà di comunicazione attraverso internet e i telefoni cellulari in Iran e dall’Iran verso l’esterno, nel rispetto della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo;
Se non intenda adottare e promuovere l’adozione di sanzioni individuali di tipo economico e personale (divieto di concessione di visti) nei confronti dei membri del governo iraniano e dei responsabili degli apparati di sicurezza che hanno provocato le violenze e le respressioni in corso;

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