- Dichiarazione di Matteo Mecacci, Deputato Radicale, Relatore OSCE su Democrazia, Diritti Umani e Questioni Umanitarie:
In queste ore drammatiche occorre che i Governi democratici non si limitino a generiche espressioni di condanna delle violenze in corso da parte delle forze di sicurezza iraniane ai danni dei manifestanti, o richiamino il diritto alla libera manifestazione, ma occorre che prendano provvedimenti e misure immediate e concrete, anche se limitate.
In primo luogo, occorre garantire che la libertà di comunicazione attraverso internet e i telefoni cellulari in Iran e dall’Iran verso l’esterno sia rispettata. Non vi è alcuna giustificazione, né può essere tollerato che l’uso di internet sia rallentato o che il servizio di invio sms sia sospeso dal Governo iraniano. Comunicare le proprie idee non è un atto di terrorismo, e la comunità internazionale non può accettare che la voce di chi chiede il rispetto dei diritti umani sia ammutolita. Poiché esistono anche gli apparati tecnici che possono essere mobilitati e messi in campo dai governi democratici per garantire la libertà di comunicazione, occorre che questo avvenga al più presto.
In secondo luogo, è possibile individuare immediatamente all’interno del Governo iraniano e delle forze di sicurezza, i responsabili delle violenze in corso che, lo ricordo, hanno colpito un movimento che, finora, si è comportato in modo estremamente responsabile, usando tecniche nonviolente: manifestazioni, boicottaggi, scioperi.
Infine, sarebbe molto interessante se agenzie di sondaggi internazionali si adoperassero per comprendere quale sia la reazione della popolazione iraniana di fronte agli eventi di queste ore e di questi mesi che hanno visto il convergere dei movimenti studenteschi con l’opposizione ufficiale al regime (e di regime) guidata da Moussavi.
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